Dopo la miniserie Mai per amore in onda lo scorso anno su Rai Uno, Claudia Mori torna a parlare della violenza e della discriminazione sulle donne, un tema delicatissimo e attuale che non può non trovare sfogo anche in televisione, nella fiction in questo caso come ha detto la stessa Mori a Repubblica:
Dobbiamo proprio cambiare schema di gioco. Cambiare linguaggio, stile, velocità. Dobbiamo avere il coraggio, lo dico con pudore, di fare una vera rivoluzione. So che le nostre forze da sole non bastano, ma dai simboli e dai messaggi che passano in tv dipende moltissimo la cultura diffusa.
Spiega così il progetto di una serie tv per la Rai, in tempi brevi per essere pronti in pochi mesi contro la discriminazione delle donne:
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Adriano ed io pensiamo che sia venuto il momento di uscire dal pessimismo e dal vittimismo, di uscire dal lamento e di proporre invece un modo positivo e aperto, forte, anche ironico per parlare di come le donne sono considerate nel nostro Paese. Coinvolgendo “anche gli uomini” perché “fino a che questa resterà una battaglia delle donne per le donne sarà confinata in un ghetto”. Il progetto della fiction parte “da questioni molto semplici. Per esempio: le donne vengono pagate meno, qualunque cosa facciano. Dunque, è il messaggio, valgono meno. Se valgono meno sono trattate peggio, dunque possono essere trattate male, mal-trattate”. Gli appelli, aggiunge, “sono importanti per dare il senso di una spinta all’azione, ma poi ciascuno deve fare nel suo campo tutto quello che sa e che può.
E Serena Dandini, intanto, sul Corriere della Sera, fa un appello alla politica perché questo nuovo governo con tutti i suoi difetti e le ‘convergenze parallele’ che non s’incontrano mai, potrebbe lasciare un segno, almeno per quel che riguarda la piaga del femminicidio.