Noi di Teleblog abbiamo avuto il piacere di conoscere meglio Vincenzo Alfieri, giovane ma già promettente attore ma anche doppiatore, musicista e ora anche regista della nuova divertentissima webserie Forse sono io, i dettagli li potete trovare cliccando qui.
Nonostante la giovane età Alfieri vanta un curriculum già di tutto rispetto tra cinema, televisione, doppiaggio e ora anche regia. Per il cinema ha partecipato al film Il cuore altrove di Pupi Avati ma anche EX di Fausto Brizzi, Questa notte è ancora nostra di Paolo Genovese e Luca Miniero giusto per citarne alcuni. Per la televisione invece tantissimi i titoli di fiction di successo a cui ha preso parte.
Ora vi lascio alla nostra intervista per conoscerlo meglio.
Teleblog: Vincenzo alfieri racconta qualcosa di te
Vincenzo Alfieri: All’età di cinque anni andai al cinema con mio padre, finito il film lo guardai e gli dissi.. farò l’attore. La mia vita è sempre stata condizionata da questa scelta, da sempre tutti i giorni mi sveglio con la speranza di poter appagare la mia passione. Ho iniziato a studiare recitazione in una piccola compagnia teatrale a 13 anni. Sono stato più volte in America per perfezionare il mio inglese e la recitazione. A diciannove anni ho iniziato a lavorare in televisione e al cinema e a ventiquattro sono entrato nel mondo del doppiaggio. Sono a dir poco malato di musica e non posso vivere senza una chitarra e un pianoforte. Dall’età di 5 anni colleziono fumetti ed action figures e film (ne ho circa 2.000).
Teleblog: Dagli studi in scienze politiche alla carriera nel mondo dello spettacolo come mai?
Vincenzo Alfieri: In realtà non è stato un passaggio, ho iniziato a recitare da piccolo, aver preso la laurea in economia e in scienze politiche è un surplus ed è venuto dopo. Ho sempre amato lo studio e soprattutto l’ambiente accademico e volevo apprendere qualcosa di completamente diverso dal mio lavoro, ma l’ho fatto per un arricchimento personale, credo che possa aiutarmi nella vita pratica di tutti i giorni.
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Teleblog: Diverse apparizioni in cinema e in tv ora sul web, come mai questa scelta?
Vincenzo Alfieri: L’idea è nata quasi due anni fa, ho sempre amato i toni della commedia americana paradossale e reduce dall’ennesima esperienza negativa con una ragazza, ho pensato sarebbe stato divertente creare un anti eroe, al quale capita veramente di tutto, contornato da personaggi stravaganti, che crede di fare le cose nel modo giusto, ma alla fine si rivelano sempre sbagliatissime e così nella sua ingenuità e rassegnazione è costretto a chiedersi “Forse Sono Io!”. Passare alla regia è stato un passaggio inevitabile e devo dire liberatorio. Avevo già diretto dei corti, ma questa era la mia occasione per sperimentare e dare sfogo all mia creatività. Ovviamente il risultato ottenuto beneficia dello sforzo e della professionalità della mia troupe. E’ stato per lo più un passaggio obbligato, avevo provato a proporre la sceneggiatura ad alcuni produttori, ma avendo trovato solo porte chiuse ho deciso di cercare giovani e spericolati finanziatori che avessero potuto credere nel mezzo che ha rivoluzionato tutto ….. il web
Teleblog: Le web series sostituiranno la tv?
Vincenzo Alfieri: Sinceramente è una domanda che mi pongo spesso. Io credo che la nascita degli smart tv, con il collegamento internet diretto, faranno si che le produzioni televisive continueranno a produrre le stesse cose, ma verranno distribuite sul web a pagamento. Beneficeranno di piattaforme specializzate e ricche di contenuti di facile e continua fruibilità.
Teleblog: Hai lavorato con Pupi Avati, che significa in termini emozionali oltre che lavorativi per un giovane attore lavorare con un grande regista?
Il cuore altrove è stata la mia prima esperienza su un set cinematografico, aver visto la dedizione e la maniacalità nel rappresentare ogni singolo dettaglio della scena, mi ha aperto un mondo e mi ha aiutato molto come regista a capire che sono davvero tanti gli aspetti da tenere sempre presenti nella mente.
Teleblog: Essere un giovane e promettente attore con l’attuale scenario politico, come lo affronti tu?
Vincenzo Alfieri: Essere un attore, vuol dire comunque partire svantaggiati, in qualunque paese e in qualunque sistema politico. L’offerta di lavoro è sempre più bassa rispetto alla richiesta, siamo davvero tanti. In più il nostro lavoro è condizionato totalmente dal giudizio del pubblico, dei produttori e dalle necessità dei registi. A livello economico, a differenza di quello che possono pensare molti, finchè non si raggiunge un livello medio alto nei prodotti a cui si partecipa è difficile che le retribuzioni siano sufficienti a garantirci un tenore di vita normale e soprattutto il nostro è un lavoro sporadico, difficile da affrontare se non hai le spalle coperte. Se a tutto questo aggiungiamo che nel nostro paese ai giovani e soprattutto alla cultura non si da alcun merito e conto, verrebbe voglia di mandare tutto a quel paese e scappare… e invece no! Se la passione è vera, niente deve distoglierci dal nostro obiettivo, è inutile lamentarsi se le cose non vanno bene, rimbocchiamoci le maniche e facciamo di tutto per poterci esprimere artisticamente, con la consapevolezza che probabilmente la nostra voce non verrà mai ascoltata, ma almeno non avremo rimpianti e sapremo di aver fatto di tutto per poter arrivare ad afferrare e stringere tra le braccia, anche solo per un istante, il nostro sogno.
Teleblog: hai studiato canto pianoforte e chitarra, c’è la possibilità di vederti cantare?
Vincenzo Alfieri: Con il mio gruppo mi sono esibito in alcuni locali a Roma, non siamo i Beatles però ci divertiamo molto. Mi piacerebbe un giorno poter esibirmi ad una manifestazione importante, altrimenti vi inviterò in uno dei locali 🙂
Teleblog: progetti futuri che puoi anticiparci?
Vincenzo Alfieri: In estate probabilmente dovrei girare due video clip da regista e poi chi lo sa…
Ringraziamo sinceramente Vincenzo Alfieri per aver risposto alle nostre domande, gli auguriamo un grande in bocca al lupo e attendiamo le puntate di Forse sono io…
Giuseppe Ino per Teleblog.