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Fiction italiane, il regista Stefano Reali a Tv Talk:”dobbiamo arrangiarci con il nostro bacino d’utenza”

La settimana scorsa il regista Paolo Virzi ospite a Tv talk parlando della fiction italiana e del suo generale stato di salute è stato piuttosto impietoso salvando ben poco di quello che c’è in giro e c’è parecchio in effetti, su alcune cose espresse da lui non possiamo non essere d’accordo ma qualche prodotto se non buono almeno dignitoso c’è anche perchè lo scenario italiano è molto complesso e la crisi economica del momento non aiuta di certo, ci pensa allora uno che la fiction italiana la fa da anni e alcuni buoni prodotti sono venuti proprio da lui ovvero Stefano Reali, perchè è giusto il diritto di replica proprio da un addetto ai lavori:

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Io, al contrario di Virzì, la fiction non solo la faccio, ma la vedo e non la trovo così disprezzabile. Non la trovo neanche camomilla per anziani, anche perché viene vista e premiata un po’ in tutto il mondo. La vendiamo poco, magari, ma la vedono nel mondo, su RaiUno. E nei festival si sono affermati, oltre ai polizieschi che vanno sempre molto forte, anche i film storici e in costume che noi pensavamo relegati per gusto al pubblico nazionale. Penso a C’era una volta la città dei matti, Cefalonia, Lo scandalo della Banca Romana…

E continua su questa linea:

non è vero che il pubblico anziano digerisce ogni cosa, che è pronto a bersi tutto. I fatti dimostrano che non è così. La Rai fece qualche tempo fa un Borsellino, un film tv non pensato per il pubblico giovane, che fece il 29% sui 14 ai 24 anni. La platea della generalista è necessariamente invecchiata con l’esplosione del DTT. Però non è vero che la Rai o Canale 5 non investono, ma questi prodotti devono funzionare qui, ora e subito, con un rapporto qualità/prezzo, costo/ricavo, che ne garantisca la sopravvivenza.

Da che parte stare? Si dovrebbe stare sempre dalla parte della qualità ma una cosa è certa ormai: non si possono paragonare le nostre fiction con le serie americane, quello è un altro mondo, un altro modo di lavorare, di investire e di scrivere, ciò non toglie che si può e si deve migliorare.

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Pubblicato da Giuseppe Ino

Blogger, articolista. Sono un appassionato di televisione in genere con maggiore attenzione alle serie tv soprattutto americane. Scrivo praticamente da sempre prima cominciando con racconti brevi thriller e horror. Oggi scrivere è una passione ma anche un lavoro a tempo pieno. Mi occupo anche di attualità, green e lifestyle. Sono un appassionato di lettura, cinema e adoro in modo sconfinato i gatti. https://magseriestv.wixsite.com/giuseppeino

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