“Roma Fiction Fest 2012”: Intervista a Vittoria Puccini e Marco Turco. I due hanno presentato le prime immagini di “Altri Tempi”

“Roma Fiction Fest 2012”: Intervista a Vittoria Puccini e Marco Turco. I due hanno presentato le prime immagini di “Altri Tempi”

Due grandi protagonisti sul palco del Roma Fiction Fest 2012: Vittoria Puccini e Marco Turco

E’ iniziata con qualche minuto di ritardo la chiacchierata che Steve Della Casa ha avuto con l’attrice Vittoria Puccini e con il regista Marco Turco. Lo stesso Steve ci ha tenuto ha sottolineare che i temi trattati sarebbero stati tanti e si sarebbe parlato sia dei loro progetti insieme sia dei lavori intrapresi singolarmente.

Vittoria Ti ricordi il tuo primo provino?
Il mio primo provino in realtà sono stati tanti. Feci il provino per “Tutto l’amore che c’è” di Sergio Rubini. Lui cercava attori non professionisti e quindi eravamo tanti e ci provinava tutte insieme. Oggi quando fai il provino sei da solo. Stanno attenti a non farti incontrare le altre attrici. Lui, mi ricordo, fece una sorta di laboratorio, lavoravano insieme a gruppi ed é stata una bella esperienza.
La prima volta che ti hanno riconosciuta per strada come é andata?
Sbagliavano molte volte il nome……..La gente aveva un po’ di confusione.

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Marco, che cosa ti ha convinto a lavorare con Vittoria ?
É stato strano. Io stavo facendo i provini per la “Città dei matti” e stavo provinando un sacco di attrici…ad un certo punto tra le varie é venuto fuori il suo nome grazie ad Elisa di  Rivombrosa.  Inizialmente mi ero un po’ insospettito perché non mi identificavo con la fiction. Dato che siamo nella stessa agenzia ci hanno dato appuntamento in sede e mentre ero seduto sul divano entra uno scricciolo di ragazza con un giaccone da marinaio e la luce del corridoio le é arrivato in faccia. Sono rimasto colpito dalla luce che le si era accesa in volto. Ci siamo parlati e le ho detto che avevo bisogno di un suo provino. Facemmo il provino con una serie di parrucche trucco e le avevamo costruito la gabbia dove lei sarebbe stata rinchiusa nel film. Alla fine del provino tutti gli addetti erano con le lacrime agli occhi e quindi questo significava solo una cosa: avevamo trovato l’attrice!
Parla Vittoria: Marco mi ha permesso si sperimentare una cosa diversa e mi ha dato fiducia e mi aiutato tanto come crescita.

Una delle più importanti fiction girate in Italia negli ultimi anni e questo dimostra che la tv può anche raccontare argomenti duri e difficili. Nessuno ti ha sconsigliato di accettare un ruolo così drammatico?
No anzi a dir la verità lo stavo cercando. Nel nostro lavoro una carriera va costruita con attenzione, ma in questo ruolo non c’era niente di pericoloso. É stata accolta con entusiasmo.
Come scegli i progetti che ti vengono posti e come articoli le tue valutazioni?
Parto dal personaggio e dalla sceneggiatura. Se non c’è da subito una curiosità per cui indagare quel carattere e quella psicologia allora niente. Devo capire i suoi comportamenti e poi p fondamentale il regista. Per me, forse anche per gli altri, che non sono l’attrice più brava del mondo, sapere in quali mani vengo messa mi da molta fiducia.
Piccolo o grande schermo sono diversi come approccio?
No assolutamente no. Quando lavoro con Marco la differenza é ancora minima. L’unica differenza é il tempo. La televisione ha un valore incredibile perché arriva a più persone rispetto al cinema. Mantenere una buona qualità é quindi un dovere.
Marco per te é così?
Non faccio distinzione tra cinema e televisione. La tv ha delle regole. La sfida é quella di poter raccontare certe storie ad un pubblico vastissimo. Quando abbiamo pensato al film su Basaglia “La vita dei matti” abbiamo pensato che: “chi andrà al cinema sa già chi é Basaglia e quindi abbiamo deciso di farlo per la tv”. In questo caso devi stare attento a tutte le età perché in tv il prodotto è accessibile a chiunque.

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Vittoria qualche ruolo che avresti voluto impersonare?
Le cose che mi piacerebbe fare sono tante. Io sono molto fatalista se una cosa va deve andare. Sto per interpretare Anna Karenina e quindi non posso chiedere di più.

Cosa leggi e che musica ascolti?
Spazio molto. La letteratura russa é la mia preferita. Per la musica ti posso dire che mi piace cambiare. Non ho un riferimento preciso. Passo dal jazz a Giorgia. Le mie canzoni preferite sono molto legate ai ricordi dell’infanzia. Il primo film e le prime canzoni che ho ascoltato e visto con i miei genitori sono le mie cose preferite.

Viene a questo punto mostrata una seconda clip del film “Altri Tempi”. Steve Della Casa interviene e fa notare a noi tutti presenti che il regista Marco ha scelto, come pezzi da mostrare, due momenti in cui la stessa Vittoria non parla.

Marco: Ho scelto due sequenze in cui vittoria parla con la faccia. Per un’attrice é una cosa difficile e la cosa bella di Vittoria é che lei non ha una formazione classica. Non ha mai quella che si chiama accademia, scolasticità, la sua capacità é quella di fare il personaggio che vive ed é quello che si nota, lo deve solo vivere, lo deve essere. Fa emozionare e commuovere con un solo sguardo. É una sua qualità che lei ha dentro di se e che capita poche volte di vedere.

É più difficile recitare senza parlare? Tecnicamente come ti cali nel personaggio?
Non sono cose che mi succedono sempre con tutti i registi. Ci deve essere una sintonia particolare con il regista per entrare in certe meccanismi. Io più vado avanti e più studio. faccio un lavoro di preparazione sul personaggio: su ogni singola parola, su ogni singola scena. Questo fatto di vedere nei personaggi, di vederci un riconoscimento  ti permette di entrare in quella dinamica. Girare per tanti mesi in un manicomio, ti rimane addosso, c’è tempo per metabolizzare. Sono esperienze forti.
Un ricordo di quando eri Elisa?
Le corse perché 13 puntate sono 13 puntate. Infatti non ho più fatto 13 puntate. A volte giravamo anche con tre troupe contemporaneamente. Mi ricordo che Elisa é stata molto importante. Oltre alla popolarità che mi ha dato, é stato il primo film da protagonista che ho affrontato e lì mi sono resa conto del lavoro di un attore. Mi sono resa conto cosa significasse stare 10 mesi nel ruolo di un personaggio.
Marco un aggettivo per Vittoria Puccini?
No ti prego.
Parla Vittoria: Con Marco quello che giriamo ha un senso e un suo perché.

Il film “Altri tempi” andrà in onda su Raiuno nella prossima stagione televisiva!

 

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