Mag-Series ha avuto il piacere di intervistare Stefano Alessandroni, attore e doppiatore di molte produzioni televisive e cinematografiche.
Oltre alla ricca carriera teatrale, Stefano Alessandroni è apparso in fiction come “Un medico in famiglia 5“, “Carabinieri“, “Il Commissario De Luca“, “Nati ieri“, “La squadra” e “Un appuntamento al buio“.
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Tra gli attori da lui doppiati, invece, ci sono ad esempio Jernard Burks in “Una notte da leoni“, K. Tood Freeman ne “Il cavaliere oscuro“, Norman Santiago in “Animal“, Jeff Wwidemann in “Tropic Thunder“, ai quali si aggiungono alcuni film d’animazione, come “Boog e Elliot 2” (voce del guidatore), “Fantastic Mr. Fox” (voce del cuoco Rabbit) e “Cars 2” (voce di Red ‘Torque’ Redline).
Prossimamente, invece, Stefano Alessandroni sarà uno dei protagonisti della fiction di RaiUno “Sposami“, diretta da Umberto Marino, dove interpreta il ruolo di Spartacus, un rumeno tuttofare molto simpatico e buffo.
Non solo la recitazione. Stefano Alessandroni, infatti, durante il tempo libero suona la batteria e la chitarra, e nutre una profonda passione per la cucina.
Se anche voi avete voglia di conoscerlo meglio, allora non perdetevi la nostra intervista…
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Mag-Series: Domanda di rito: Chi è Stefano Alessandroni? Presentati ai nostri lettori.
Stefano Alessandroni: Sono nato a Rimini, e vissuto a Riccione fino a 18 anni. Ho cominciato facendo il cantante in un gruppo di rithm’n’blues con cui ci si esibiva in tutta Italia, ma già a 19 anni mi sono trasferito a Roma per fare l’attore. In Accademia mi esclusero, ma non mi persi d’animo, cosí mi iscrissi ad una scuola di recitazione privata, e dopo due anni mi presentai al primo provino, per l’Amleto di Antonio Calenda, con Kim Rossi Stuart. Fui scelto per il ruolo di Fortebraccio e partii per una tournée che fece teatri esauriti per ben dieci mesi!!!!
Mag-Series: Parliamo della tua carriera artistica. Vanti una ricca carriera teatrale, televisiva e cinematografica, ma come e quando ti sei avvicinato alla recitazione?
Stefano Alessandroni: Da allora non ho piú smesso di lavorare, e nonostante seminari di perfezionamento con grandi nomi del teatro italiano, da Albertazzi a Ronconi, posso dire che il mio miglior maestro è stato proprio il palcoscenico. Dopo l’Amleto sono seguiti numerosi spettacoli con il teatro Stabile di Trieste in cui ho avuto modo di affiancare alcuni dei piu importanti attori italiani, tra cui Michele Placido, Roberto Herlitzka, Piera degli Esposti, fino ad arrivare all’incontro fondamentale con Luca Ronconi, un vero maestro che mi ha offerto il ruolo di protagonista in alcuni spettacoli (‘Troilo e Cressida’ di Shakespeare e ‘Lo specchio del diavolo’ di Giorgio Ruffolo per lo Stabile di Torino durante i giochi olimpici invernali del 2007, e poi in ‘Farhenheit 451’, tratto dal film di Truffaut). Nel 2009 fui chiamato da Massimo Popolizio per fare il protagonista della sua prima regia per lo Stabile di Roma, ‘Ploutos’ di Aristofane, e poco dopo Gigi Proietti mi scelse per ‘Otello’ di Shakespeare al Globe Teathre di Roma: affrontare Otello a 38 anni è stata una delle esperienze piú belle nel mio percorso di attore, anche se faticosissima e per certi versi dolorosa. Sempre nel 2010 un altro ruolo importante per lo Stabile di Roma, questa volta il pasticcere buffo Rageneau nel ‘Cyrano de bergerac’ con la regia di Daniele Abbado.
Mag-Series: Non solo recitazione, ma anche doppiaggio. Tra gli attori da te doppiati ci sono Jernard Burks in “Una notte da leoni”, K. Tood Freeman ne “Il cavaliere oscuro”, Norman Santiago in “Animal”, Jeff Wwidemann in “Tropic Thunder”, ai quali si aggiungono alcuni film d’animazione, come “Boog e Elliot 2” (voce del guidatore), “Fantastic Mr. Fox” (voce del cuoco Rabbit) e “Cars 2” (voce di Red ‘Torque’ Redline). Cosa ti ha spinto ad intraprendere la strada del doppiatore?
Stefano Alessandroni: Dopo un anno di teatro così intenso come il 2010, ho deciso di fermarmi per qualche tempo, e dedicarmi al doppiaggio, una cosa che mi affascina da sempre e che credo ogni attore dovrebbe affrontare per la sua completezza artistica.
Mag-Series: Quali sono le differenze tra il doppiare un umano e il doppiare un personaggio di un cartone animato? E quale di queste categorie preferisci?
Stefano Alessandroni: Doppiare un cartone animato ti consente di dar sfogo alla fantasia in modo molto piú libero, e di giocare con la voce su registri tra i piú diversi. Nel caso di un attore invece il doppiatore deve ‘rispettare’ maggiormente ció che è già stato fatto in presa diretta originale.
Mag-Series: Tra tutti i personaggi a cui hai prestato la voce, ce n’è uno di cui ti ritieni più soddisfatto?
Stefano Alessandroni: Con alcuni doppiaggi mi sono veramente divertito, come in ‘Una notte da Leoni’ dove doppiavo la guardia del corpo di Myke Tyson o nel film ‘Maga Martina 2’ dove doppiavo il re Gulimann, ma forse il doppiaggio cui tengo di piu è quello della serie televisiva ‘I signori della fuga’ (SKY) dove doppio il protagonista, Domenik Lombardozzi.
Mag-Series: Torniamo a parlare della recitazione. Ti abbiamo visto recitare in molte fiction, pellicole cinematografiche e, sopratutto, a teatro. In quale di questi ambienti ti senti più “a casa” e perchè?
Stefano Alessandroni: Io credo di sentirmi a mio agio in ogni forma del mio mestiere, purché si tratti di prodotti di qualità. Cosi come credo che un attore debba cercare di fare un po’ tutto, dalla pubblicità al teatro, al cinema, al doppiaggio e alla televisione. Tranne i reality!!!!!
Mag-Series: Tra poche settimane, invece, ti vedremo nella nuova fiction di RaiUno “Sposami”, dove interpreterai il ruolo di Spartacus, un rumeno tuttofare molto simpatico e buffo. Ci parli un po’ di questa fiction e del tuo personaggio?
Stefano Alessandroni: Quando ho fatto il provino per ‘Sposami’ non credevo assolutamente di riuscire ad ottenere l’ambitissimo ruolo di Spartacus, sono stato fortunato, soprattutto ad incontrate persone lungimiranti come la produttrice Ida di Benedetto e il regista Umberto Marino che mi hanno voluto fortissimamente per interpretare Spartacus, un personaggio a cui ci si affeziona naturalmente, essendo un gigante rumeno simpaticissimo e sempre pronto a stemperare le difficoltà con una battuta di spirito!!! Per interpretare al meglio il ruolo sono ingrassato 14 kg, ma ne è valsa la pena!!!
Mag-Series: Che aria si respirava sul set? E che rapporto si è instaurato con i tuoi colleghi e con il regista, Umberto Marino?
Stefano Alessandroni: Sul set si respirava un clima straordinario, ho trovato in Francesca Chillemi e Daniele Pecci dei colleghi preparati e generosi, con Umberto Marino e tutta la troupe si è instaurato un bellissimo rapporto umano oltre che professionale, forse anche grazie al personaggio che interpretavo a cui ci si affeziona davvero facilmente, sperando che succeda lo stesso con il pubblico di Raiuno.
Mag-Series: Ci descrivi una scena di questa fiction che più ti ha colpito e perchè?
Stefano Alessandroni: Personalmente la scena piu divertente per me è quella in cui Spartacus e il personaggio di Pecci decidono di arrampicarsi su una montagna e ovviamente Spartacus ne combina di tutti i colori… Durante i Ciak riuscivamo a stento a trattenerci dal ridere nonostante la fatica dell’arrampicata.
Mag-Series: Nella tua carriera di attore hai avuto modo di interpretare molti personaggi, ma quale tra questi ti è rimasto più nel cuore o ti ha colpito particolarmente?
Stefano Alessandroni: Sicuramente Otello, un ruolo immenso, faticosissimo, e non solo fisicamente, che ti costringe ogni sera ad un viaggio molto doloroso dentro te stesso.
Mag-Series: Ti è mai capitato, invece, di non voler interpretare un certo ruolo perchè non ti immedesimavi nel personaggio?
Stefano Alessandroni: Può capitare di interpretare un ruolo che non ami particolarmente, in genere peró si riesce quasi sempre a trovare in ogni personaggio aspetti che te lo rendano via via più ‘simpatico’, cioè affine nel senso greco del termine.
Mag-Series: Quali sono, a tuo avviso, le doti indispensabili che un attore e/o doppiatore deve avere?
Stefano Alessandroni: Talento e preparazione. E oggi anche la capacità di promuoversi in un ambiente in cui regna una notevole confusione.
Mag-Series: Parliamo un po’ di te… un tuo pregio e un tuo difetto.
Stefano Alessandroni: Il mio pregio? Forse l’umorismo, che ho ereditato da mio padre Rodolfo. Un difetto? A volte la tendenza all’autodistruzione!!! Ah ah ah
Mag-Series: Cosa ti piace fare durante il tuo libero? Ho letto che ti piace praticare sport, come tennis, nuoto e scherma. Ti piace dedicarti a queste attività?
Stefano Alessandroni: In realtà durante il tempo libero sono quasi assorbito completamente dalla musica: suono la batteria e la chitarra, e poi c’è la cucina: una passione ereditata da mia madre Giuseppina. Diciamo che lo chef potrebbe essere una valida alternativa al mio mestiere!
Mag-Series: L’errore che non rifaresti…
Stefano Alessandroni: Passare un intero pomeriggio davanti la casa di Carmelo Bene all’Aventino pretendendo che mi ricevesse!!!
Mag-Series: Qual’è la cosa che ti rende più felice?
Stefano Alessandroni: Incontrare persone innamorate del proprio mestiere, qualunque esso sia.
Mag-Series: Un sogno nel cassetto?
Stefano Alessandroni: Non ho sogni nel cassetto, sono tutti sulla scrivania pronti ad essere realizzati!!!! Ah ah ah
Mag-Series: Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi prossimi progetti?
Stefano Alessandroni: In questi giorni ho fatto un incontro per un progetto molto bello, ma come si dice: silenzio, fino a nuovo giorno!!
Intervista a cura di Daniela Bella per Mag-Series
Fotogallery Stefano Alessandroni