24/03/2025

Mag-Series ha avuto il piacere e l’onore di intervistare un attore di successo, Ugo Dighero, che i più ricorderanno per la sua partecipazione alla fiction di RaiUnoUn medico in famiglia“, dove interpreta Giulio Pittaluga, e alla fiction di Canale 5Ris – Delitti Imperfetti“, dove interpretava il maresciallo Vincenzo De Biase.

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Molti lo ricorderanno anche per i numerosi spettacoli con il gruppo comico “Broncoviz“, insieme a Marcello Cesena, Maurizio Crozza, Mauro Pirovano e Carla Signoris, che ha riscosso un grande successo tra lavori radiofonici, teatro, televisione.

Per non parlare degli sketch a “Mai dire gol” e ai numerosi progetti teatrali a cui l’attore ha preso parte.

Prossimamente, invece, lo vedremo nella settima serie di “Un medico in famiglia” e nella nuova fiction di RaiUno “Rossella“.

Avete voglia di conoscerlo un po’ meglio? Allora non perdetevi la nostra intervista…

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Mag-Series: Domanda di rito: Chi è Ugo Dighero? Presentati ai nostri lettori.

Ugo Dighero: Ugo Dighero è l’attore più bravo d’Europa sotto il metro e settanta. 20 anni di teatro gli hanno procurato la chierica più espressiva del palcoscenico italiano. Passa ecletticamente da ruoli comici a ruoli drammatici nell’indifferenza più completa ed è per questo motivo che, per ora, ha rinviato l’acquisto di una villa ad Antigua.

Mag-Series: Nel 1989 fondi insieme a Marcello Cesena, Maurizio Crozza, Mauro Pirovano e Carla Signoris il gruppo comico “Broncoviz“, che ha riscosso un grande successo tra lavori radiofonici, teatro, televisione fino ad arrivare al programma televisivo prodotto da voi stessi “Hollywood Party“. Ci parli un po’ della nascita di questo gruppo? E come mai la scelta del nome “Broncoviz“?

Ugo Dighero: Il gruppo dei Broncoviz nasce durante la nostra forzata convivenza dovuta alle molteplici tourneè teatrali con il teatro dell’Archivolto di Genova. Durante il peregrinare per lo stivale sono affiorate le idee che poi abbiamo proposto in tv. Il nome è quello della mitica casa di produzione cinematografica che nel film di John Landis “Ridere per ridere” proponeva surreali ed esilaranti trailers.

Mag-Series: A causa del successo solista di Crozza e dei progetti personali di ognuno di voi, principalmente legati alle collaborazioni con la “Gialappa’s Band“, il gruppo si è sciolto ed ha cessato di esistere. E’ possibile sperare in un vostro futuro ritorno di scena?

Ugo Dighero: E’ previsto un nostro rientro in stile “il viale del tramonto”. Sarà un programma televisivo dove si analizzerà lo stile alimentare di Crozza, la situazione della  mia prostata, il triplo mento di Marcello Cesena e altre facezie legate al disfacimento di Mauro Pirovano e Carla Signoris.

httpv://www.youtube.com/watch?v=vH-TwcmUyr8&feature=related

Mag-Series: Dal 1998 comincia la tua carriera artistica con la fiction televisiva “Un medico in famiglia“, dove interpretavi il ruolo di Giulio Pittaluga. Come sei arrivato a questa fiction?

Ugo Dighero: A Medico in famiglia sono arrivato per caso. La regista che ha girato le prime puntate, Anna Di Francisca, mi aveva visto diverse volte a teatro e mi ha chiamato ad interpretare il fidanzato di Cettina. In un secondo tempo la scelta si è spostata su Giulio.

Mag-Series: Dopo due stagioni hai lasciato la serie televisiva insieme a Giulio Scarpati (Lele nella fiction) ed altri attori, per poi ritornare nella sesta stagione sempre insieme a Scarpati. Com’è stato questo ritorno? E com’è stato lavorare di nuovo con i tuoi vecchi colleghi?

Ugo Dighero: In realtà io ho fatto solo la prima serie. Nella seconda compaio solo in un episodio. E’ stato curioso rivedersi dopo dieci anni con il cast di medico. Alcuni era diventati dei ragazzi altri, come me, erano identici a parte una decina di chili in più…

Mag-Series: Sarai presente anche nella settima stagione della fiction, attualmente in lavorazione. Puoi anticiparci qualcosa? Che evoluzione subirà il tuo personaggio, adesso ricco dopo aver vinto il reality show “L’isola dei coraggiosi” e in attesa di un figlio?

Ugo Dighero: Ma quale ricco?? Giulio non ha una lira. E’ sempre in emergenza e adesso, in più, è padre di un bambino, Pietrino. Come al solito si butta con entusiasmo nell’avventura da genitore, ma sbaglia quasi sempre grazie alla cialtroneria che lo contraddistingue.

httpv://www.youtube.com/watch?v=xREn9MFD0ro

Mag-Series: Un’altra fiction che ti ha regalato grande successo è “Ris – Delitti Imperfetti“, in cui hai interpretato il maresciallo Vincenzo De Biase per cinque stagioni. Ci parli un po’ di questa tua esperienza?

Ugo Dighero: RIS è stata una bellissima esperienza. Il cast era molto affiatato e la qualità molto alta. Cinque anni però sono lunghi e dopo un periodo così si entra nel rischio routine. Non è stato male cambiare e buttarsi in nuove sfide.

Mag-Series: Alla conclusione della quinta stagione, tu e la maggior parte degli attori avete lasciato la fiction che di conseguenza ha subito un restyling totale, con un cast del tutto rinnovato (ad eccezione di Fabio Troiano e Jun Ichikawa) ed ambientata in un nuovo Ris di Roma. Hai avuto occasione di seguire la fiction con i nuovi protagonisti? Se si, che effetto ti ha fatto, hai sentito un po’ di nostalgia?

Ugo Dighero: Ho visto RIS Roma ma non ho provato nostalgia. Come si dice a Genova “emu sà deto!” (abbiamo già dato)

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Mag-Series: Finita l’esperienza con Ris, però, sia tu che Lorenzo Flaherty e Fabio Troiano avete ripreso le vesti del maresciallo de Biase, del capitano Venturi e del Tenente Ghirelli per un breve crossover nella fiction “Intelligence – Servizi & Segreti” (anch’essa prodotta dalla Taodue), per analizzare una scena del crimine. Com’è stato riprendere ancora una volta le vesti dei vostri protagonisti per un’altra fiction?

Ugo Dighero: L’intervento all’interno di “Intelligence” è stato solo un gioco. Una giornata divertente di lavoro per creare una piccola sorpresa nella puntata.

Mag-Series: Quale dei due personaggi senti più vicino a te, Giulio Pittaluga o Vincenzo De Biase? E perchè?

Ugo Dighero: Nessuno dei due personaggi è vicino a Ugo Dighero. Non sono sciagurato e intraprendente come Giulio Pittaluga anche se forse un po’ cialtrone e non ho il coraggio e il rigore del maresciallo De Biase.

Mag-Series: Hai fatto moltissimo teatro e ultimamente hai intrapreso una collaborazione con la Banda Osiris, esibendoti in diverse città italiane. Come nasce questa collaborazione?

Ugo Dighero: Lo spettacolo con la Banda Osiris nasce con il teatro dell’Archivolto col quale ho collaborato per più di dieci anni. I testi dello spettacolo sono di Michele Serra e li condivido in pieno. E’ uno spettacolo che faccio con grande entusiasmo con la piena consapevolezza che nel nostro paese è completamente inutile parlare di certe cose. Il nostro ministro della cultura ha inventato un premio inesistente a Venezia, una patacca per la Signora Bonev con la quale ho avuto il piacere di lavorare e di verificarne lo straordinario spessore culturale e di talento, eppure non si è ancora dimesso. Ci si avvia col sorriso verso la catastrofe. L’Italia è un paese al capolinea.

Mag-Series: Possiamo dire che sei un artista davvero completo, tra teatro, radio, televisione e cinema. C’è qualche sassolino nella scarpa che non sei riuscito ancora a toglierti?

Ugo Dighero: Ah ah ah, diciamolo diciamolo. Nella mia carriera ho avuto la fortuna di incontrare ruoli drammatici e comici, il teatro, la fiction, il cinema. Sono estremamente fortunato. Per quanto riguarda i sassolini ne ho piene le scarpe. La cosa che più mi ha amareggiato è scoprire che avere talento nel mio mestiere è importante ma non serve assolutamente a nulla.

Mag-Series: Se la tua vita fosse un film…sarebbe?

Ugo Dighero: “Il piccolo grande uomo”.

Mag-Series: Cosa ti piace fare durante il tempo libero? Ti rilassi in qualche modo in particolare?

Ugo Dighero: Adoro la musica, leggere, andare in motocicletta e sciare.

Mag-Series: Cosa ti piaceva fare da piccolo? Tutti noi da piccoli abbiamo spesso sogni un po’ diversi…

Ugo Dighero: Da piccolo non avevo dubbi: volevo fare l’astronauta.

Mag-Series: Raccontaci una tua figuraccia o una gaffe fatta sul set…

Ugo Dighero: Una volta sul set di RIS durante le riprese nella sala interrogatori mi sono addormentato durante un ciack…hanno dovuto dare stop.

Mag-Series: L’errore che non rifaresti…

Ugo Dighero: Condividere tutto con una donna.

Mag-Series: Un sogno nel cassetto?

Ugo Dighero: Parlare almeno tre lingue.

Mag-Series: Oltre alla fiction “Un medico in famiglia 7“, c’è qualche altro progetto a cui prossimamente prenderai parte?

Ugo Dighero: Nel 2011 dovrebbe uscire “Rossella” una fiction in costume ambientata a Genova alla fine dell’800. Interpreto un simpatico cantante ambulante che parla in dialetto genovese.

Intervista a cura di Daniela Bella per Mag-Series

Fotogallery Ugo Dighero

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