Ghost Hotel, Michela Murgia apre le porte del suo luogo ideale tra arte e letteratura su Sky Arte

Ghost Hotel, Michela Murgia apre le porte del suo luogo ideale tra arte e letteratura su Sky Arte

Debutta su Sky Ghost Hotella nuova produzione Sky Original, ideata e realizzata da Ruvido Produzioni con Michela Murgia.

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Scritto da Michela Murgia, Donato Dallavalle e Valentina Pattavina, Ghost Hotel è in onda dal 18 gennaio alle 21.15 su Sky Arte, disponibile anche on demand e in streaming su NOW. Il programma, realizzato con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission, è un mondo, un passaggio tra la realtà e il sogno, un luogo ideale che racchiude le storie dei grandi protagonisti dell’arte e della cultura del Novecento che, tra le camere e i corridoi dell’hotel di Michela Murgia hanno intrecciato anche solo un momento delle loro vite straordinarie lasciandovi un pezzo di loro stessi.

In ogni puntata, Michela Murgia, nelle vesti di una coraggiosa portiera d’albergo – mestiere realmente svolto dalla scrittrice prima del grande successo di “Accabadora” (premio Campiello 2010) – sfiderà le inquietanti presenze notturne che popolano il Ghost Hotel entrando in una stanza diversa ogni sera, alla ricerca delle tracce lasciate da sei personaggi chiave del Novecento: Truman Capote, Palma Bucarelli, Mata Hari, Anaïs Nin, Nikola Tesla e Kiki de Montparnasse.

Frugando tra oggetti, foto e ricordi lasciati nella camera dai protagonisti, Michela ne rievocherà le storie, le passioni e i fallimenti, svelandone anche lati intimi e poco conosciuti. Dai traumi infantili di Truman Capote, consumati all’Hotel Monteleone di New Orleans, alle prime passioni clandestine di Anaïs Nin tra le lenzuola dell’Hotel Central di Parigi, passando per il misterioso eremitaggio del geniale Nikola Tesla nell’ipertecnologico New Yorker Hotel.

Misteri, passioni e rivelazioni che emergono grazie all’utilizzo di emozionanti immagini di repertorio, coreografie inedite, musiche originali e soprattutto grazie allo storytelling ironico e corrosivo di Michela, sempre impegnata nel cercare nuove prospettive per comprendere meglio questi personaggi spesso oscurati da anni di censure, indifferenza e ineffabile patriarcato.

LE PUNTATE

18 gennaio alle 21.15:

CAMERA 216 – TRUMAN CAPOTE, UNA VITA DA CAMALEONTE

HOTEL MONTELEONE, New Orleans (USA)

Truman Capote sosteneva di essere nato all’Hotel Monteleone di New Orleans, un luogo di musica, alcool e perdizione. Ma forse era soltanto una delle sue tante invenzioni letterarie. Tragicamente schivo e magnificamente mondano, Capote è uno scrittore imprevedibile che lungo tutta una vita scrive romanzi, racconti e reportage impregnati dalla sua personalità camaleontica e dalle sue esperienze di vita.

Un uomo ambizioso in un corpo ancora infantile che si era volutamente trasformato nel prezioso giullare dei salotti mondani della New York degli anni ’60 e poi, alla fine, nel tragico relitto di un mito moderno.

18 gennaio alle 21.50:

CAMERA 131 – MATA HARI – L’OCCHIO DELL’ALBA

GRAND HÔTEL DE PARIS, Parigi (FRANCIA)

Nasce come la timida Maragaretha Zelle in Olanda ma rinasce vent’anni dopo come Mata Hari – in indonesiano Occhio dell’alba – nella Parigi della Belle Epoque. Nella sua nuova vita, impersona un’affascinante e misteriosa sarcedotessa del ballo, dalle movenze esotiche e fatali, diventando beniamina di un pubblico ancora innocente e in cerca di forti emozioni.

La Prima guerra mondiale cambia tutto e Mata deve fare i conti con una realtà che la costringe a cambiare ritmo e a muoversi con i furtivi passi di una spia. Ma lo era stata veramente? Secondo l’opinione pubblica e il servizio segreto francese che la cattura e la fucila, sì. Ma il dubbio rimane: Mata Hari era stata davvero una spia o una donna troppo indipendente e scomoda per la società patriarcale dell’inizio del Novecento?

25 gennaio alle 21.15: NIKOLA TESLA – OGNI COSA È LUCE

HOTEL NEW YORKER, New York (USA)

Mentre era in vita, molte delle invenzioni di Nikola Tesla sembravano follia, eppure hanno aiutato a perfezionare la corrente alternata, i motori elettrici, le radio, le luci fluorescenti, i laser e i telecomandi.

C’è chi lo chiama il santo patrono dell’elettricità, il profeta del XX° secolo… e chi lo considera solo un pazzo col botto! Tesla è soprattutto il sognatore che con una scarica elettrica voleva risvegliare il mondo e donargli conoscenza e uguaglianza… ma che poi finirà “scaricato” dei padrini del nuovo Capitalismo che prima lo illudono, poi lo truffano e alla fine arrivano addirittura a brandizzare il suo nome.

1° febbraio alle 21.15:

CAMERA 123 – PALMA BUCARELLI – IL MUSEO “C’EST MOI”

HOTEL FLORA, Roma (ITALIA)

Ungaretti disse di lei: “è bella come una gatta siamese”. Ma Palma Bucarelli è molto di più… fu la prima donna direttrice di un museo in Italia, sedendo per trent’anni nella stanza di comando della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma dove ruppe con la tradizione esponendo artisti rivoluzionari e scomodi come Picasso, Jackson Pollock e Alberto Burri.

Palma fu capace di dare uno scossone all’arte italiana, di influenzare con fascino e abilità la politica del dopoguerra e di sdoganare un nuovo tipo di donna: forte ed emancipata, senza mai rinunciare a una classe sopraffina.

8 febbraio alle 21.15:

CAMERA 401 – ANAÏS NIN, IO APPARTENGO AL FUTURO 

HÔTEL CENTRAL, Parigi (FRANCIA)

Chi è Anaïs Nin? Una grande scrittrice che ha tratto ispirazione dalle sue esperienze di vita, la pioniera della libertà sessuale delle donne o soltanto una volgare pornografa? All’inizio degli anni ’30, Anaïs è soltanto una moglie borghese in cerca di sé stessa nella Parigi trasgressiva di artisti e scrittori. È all’Hotel Central che farà il primo di molti incontri fatali, quello con lo scrittore americano Henry Miller e la moglie June; una coppia aperta e anticonformista.

Nin intreccia con i Miller una relazione libera ed esplicita che cambia la loro vita, come descrive con spregiudicatezza nei suoi celebri “Diari”, compilati mentre aiuta Henry a terminare il suo capolavoro semi autobiografico: “Tropico del cancro”.

15 febbraio alle 21.15:

CAMERA 15 – KIKI DE MONTPARNASSE E MAN RAY. “L’AMOUR FOU”

HÔTEL ISTRIA, Parigi (FRANCIA)

Oggi l’Hôtel Istria è un anonimo albergo a tre stelle a Montparnasse ma agli inizi del Novecento è stato epicentro della vita bohemien e culturale di Parigi e quindi del mondo. Nelle sue stanze hanno soggiornato Rilke, Majakovskij, Duchamp ma la stanza più movimentata è quella occupata da una coppia straordinaria: Man Ray e Kiki de Montparnasse, innamorati, litigiosi, anticonformisti e visionari.

L’innovativo sperimentalismo delle opere di Man Ray non sarebbe stato lo stesso senza il carisma di Kiki, “la regina di Montparnasse”, al secolo Alice Prin, una donna venuta dal nulla che in pochi anni si reinventa completamente diventando prima musa e poi artista ella stessa e parte integrante del movimento surrealista, la corrente di pensiero che cambierà il mondo tra le due guerre.

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