Batwoman nella polemica, il pilot è davvero brutto?

Batwoman nella polemica, il pilot è davvero brutto?

Batwoman ha fatto il suo esordio su The CW la scorsa Domenica

Batwoman, la quinta serie TV ambientata nell’Arrowverse incentrata sulla controparte femminile del Cavaliere Oscuro di Gotham, ha fatto ufficialmente il suo esordio Domenica scorsa negli Stati Uniti, su The CW.

Un pilot accolto in maniera piuttosto brusca da parte della critica specializzata, ma anche dai telespettatori, che lo hanno bocciato con punteggi molto negativi su piattaforme note come Rotten TomatoesIMDb, agglomeratori di recensioni che molto spesso finiscono nel cerchio della polemica per il review bombing da parte degli utenti.

Batwoman, così come Captain Marvel prima di lei, sembra essere finita nel mirino di questo bombardamento delle recensioni negative, o almeno è quanto riporta il sito CBR, che in una sua attenta analisi afferma che buona parte di questi punteggi verso il basso sia frutto di utenti prevalentemente maschili, i quali hanno condiviso una media di 2.9 su 10, definendo il Pilot letteralmente inguardabile.

Le donne invece avrebbero accolto in maniera più positiva con una media di 6.1, quindi in linea di massima comunque appena sufficiente.

I colleghi di CBR.com si sono dunque lanciati in una serie di analisi da cui emerge in pratica che buona parte degli spettatori di sesso maschile avrebbero bocciato la serie fin dal primo trailer, mostrando il fianco a dei preconcetti sulla natura del prodotto, e ovviamente anche una scarsa apertura mentale nei confronti della diversità (Batwoman è la prima supereroina omosessuale protagonista di una serie),

Partendo da questo presupposto dunque, chi nel momento scrive questo speciale è da sempre un grande fan delle supereroine femminili, in particolare proprio quelle provenienti dall’universo DC Comics.

La natura di Batwoman, personaggio dichiaratamente gay fin dal suo esordio con l’alter ego di Kate Kane nel 2006, è sempre stata nota a tutti, tuttavia chi scrive questo articolo (ci tengo a rimarcarlo), è stato anche spettatore di un pilot che ha lasciato moltissime sensazioni negative dopo la sua visione.

Se serie TV come Arrow e The Flash ci hanno da sempre abituato a delle storie di origini molto forti, che hanno obbligatori i protagonisti a ponderare anche loro di vita per non mettere a repentaglio i loro cari, nel caso della serie di Batwoman, le scelte adoperate dagli autori per l’esordio di questo personaggio nell’universo composito dell’Arrowverse lasciano l’amaro in bocca per la frettolosità degli eventi e la causalità degli stessi che spingono Kate ad indossare la maschera da pipistrello.

Il pretesto scelto dagli autori è quello di calare Kate Kane nel ruolo di una sostituta ideale di Batman, che ha lasciato la città di Gotham da quasi tre anni lasciandosi la lotta alla criminalità alle spalle. Ciò in cui il Pilot risulta fallace è innanzitutto la realizzazione di una Gotham City che appare tutt’altro che gotica, o lontanamente cupa: allo spettatore non viene trasmesso alcun senso di inquietudine, o di disgusto per lo stato in cui dovrebbe versare una città che nei fumetti vive quasi in simbiosi con l’oscurità del suo vigilante.

Tutto appare freddo e quasi svogliato, risultando la copia sbiadita di una Star City che nel corso delle otto stagioni di Arrow si è appropriata proprio del DNA di Batman per fondare il suo grande successo.

Una serie come Batwoman ha il compito delicatissimo di portare in TV tutto quel mondo gotico di Batman: i suoi personaggi, i suoi eroi e suoi villain; elementi che purtroppo questo episodio pilota fatica a trasmettere.

Un problema che emerge poi da questo pilot è proprio la sua protagonista, Kate Kane, un personaggio di cui la sceneggiatura cerca di ostentarne a tutti i costi la sessualità per favorire la già citata comunità LGBT. La realtà dei fatti però è che spesso ostinarsi a delineare la sessualità di un personaggio, esula dal concetto di inclusione, sfociando in un gesto irrispettoso nei confronti di quella stessa comunità, trasformata quasi in un bene da preservare.

Ed è proprio questo quindi il più grande passo falso di questo pilot, che nella sua frettolosità, penalizzata poi da un montaggio straniante che si limita a mettere in sequenza delle scene senza opportuni accorgimenti, preferisce concentrarsi sulla sessualità della protagonista sacrificando aspetti ben più importanti in uno show televisivo di questo genere: una motivazione che possa quantomeno rendere credibile la nascita di Batwoman, l’introduzione sensata e non frettolosa di un cast che dovrà tenerci compagnia per tutta la durata della stagione, e ovviamente una storia valida per questa prima stagione.

Fatta eccezione per un twist finale interessante, in tutto il resto il pilot fallisce nel mantenere le sue promesse.

Conoscendo la maniera, spesso sconsiderata dell’utilizzo di Rotten Tomatoes, non sorprende che alcuni utenti si siano dilettanti a prendersi gioco del pilot. Lungi da me difendere l’atteggiamento di un pubblico americano popolato principalmente da social justice warrior, ciò non cambia di base che da un punto di vista oggettivo il pilot di Batwoman sia quasi un disastro, lontano dagli standard più attuali di un network che aveva alzato l’asticella qualitativa di questa tipologia di show negli ultimi anni.

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