Amore criminale e Sopravvissute: tornano le storie drammatiche di donne vittime degli uomini su Rai tre

Amore criminale Rai tre
Amore criminale Rai tre

Con sette nuove puntate in prima serata, Amore Criminale torna su Rai 3 a partire da domenica 3 marzo alle 21.20. A Veronica Pivetti ancora una volta il compito di raccontare – sia in video che in voce fuori campo – la vita di sette donne vittime di femminicidio.

La lettera di un bambino alla madre uccisa. Quella scritta a un padre che ha fatto di tutto per salvare la propria figlia. Un dialogo fra una moglie e un marito. Sono solo alcuni dei testi preparati da sette autori italiani che, per ogni puntata di Amore Criminale, hanno scritto una riflessione in forma di monologo sul tema del femminicidio.

A recitare i sette monologhi, uno per puntata, sarà Veronica Pivetti, dando così voce alle parole dei sette scrittori: Roberto Costantini, Giuseppe Di Piazza, Marco Franzoso, Francesco Abate, Marcello Fois, Paolo Di Paolo, Francesco Pacifico, che attraverso i loro testi commenteranno i casi ricostruiti nella nuova edizione del programma.

Come sempre, le storie di femminicidio sono ricostruite con la tecnica della docu-fiction, sulla base della verità processuale e delle testimonianze raccolte durante le interviste.

Quando Amore Criminale andò in onda per la prima volta su Rai 3 era il 2007. In Italia non esisteva ancora la legge sullo stalking e di violenza sulle donne si parlava pochissimo.

Da allora sono passati 12 anni e centinaia sono state le storie di violenza fisica, psicologica, sessuale ed economica, raccontate da Amore Criminale. 

Attraverso il racconto di queste vicende la trasmissione ha portato avanti una grande battaglia di denuncia sociale, una grande campagna di sensibilizzazione. Sono tante le donne che – dopo la messa in onda delle puntate – scrivono alla redazione richiedendo sostegno e aiuto.

La redazione fornisce a ognuna di loro il contatto del Centro Antiviolenza più vicino al proprio domicilio, dove si può trovare assistenza legale e psicologica e nei casi più gravi un posto dove rifugiarsi anche con i figli.

Amore Criminale è realizzato in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e con la Polizia di Stato.

La prima puntata

La prima puntata della stagione 2019 è dedicata alla storia di Maria Archetta Mennella, uccisa due anni fa, a 38 anni.

È la mattina del 23 luglio 2017 quando Maria Archetta (detta Mariarca) viene uccisa nel suo appartamento a Musile di Piave, vicino Venezia, dove si era trasferita con i figli per rifarsi una vita. Ad ammazzarla con cinque coltellate, l’ex marito Antonio Ascione, mentre Mariarca era ancora a letto. Dopo aver commesso il delitto, l’uomo telefona ai carabinieri confessando l’omicidio, poi decide di lavarsi e cambiarsi per accogliere i militari.

La vittima – nata a Torre del Greco (Napoli) – negli ultimi tempi lavorava in un centro commerciale a Noventa di Piave mentre Antonio, originario anche lui di Torre del Greco, dopo aver seguito l’ex moglie al nord, lavorava come pizzaiolo a Jesolo. L’uomo non riusciva ad accettare la ritrovata libertà dell’ex moglie e le sue nuove frequentazioni.

Antonio Ascione è stato condannato, in primo grado, con rito abbreviato a 20 anni di carcere. Si attende l’appello.

Nell’anteprima della puntata, Veronica Pivetti reciterà un testo scritto dallo scrittore Roberto Costantini sull’omicidio della povera Maria.

Sopravvissute Rai tre

Sopravvissute. Puntata 3 marzo 2019

Narcisisti, manipolatori, vampiri energetici. Sono questi gli uomini dai quali sono scappate le protagoniste di “Sopravvissute”, il programma ideato e condotto da Matilde D’Errico che mette al centro le donne che si sono salvate e liberate da relazioni pericolose, tossiche e nocive, che torna  su Rai 3 alle 00.10 con un nuovo ciclo di sette puntate, a partire da domenica 3 marzo.  

Perché si cade nella rete di un narciso? Come ci si difende da un compagno manipolatore? Perché è così difficile riconoscere l’abuso psicologico che caratterizza alcune relazioni? 

Le donne protagoniste delle puntate di “Sopravvissute” hanno vissuto storie diverse, caratterizzate alcune da violenza psicologica, altre da stalking, altre ancora da dipendenza affettiva.

Eppure tutte, all’inizio, credevano di aver trovato l’uomo giusto, l’uomo che sapeva leggere la loro anima, l’uomo che sapeva dare attenzioni. Nessuna di loro sospettava che dietro i complimenti, le premure, i gesti affettuosi si nascondesse in realtà un narcisista, un uomo anaffettivo, privo di empatia, incapace di amare e concentrato solo sui propri bisogni. 

In un’ottica di servizio pubblico, la testimonianza di ogni donna potrà essere di aiuto per tutte le altre che invece sono ancora intrappolate in una relazione di questo tipo. Ascoltare la voce di chi ce l’ha fatta a liberarsi può essere importante per individuare una serie di campanelli d’allarme. 

In conclusione di ogni puntata Matilde D’Errico illustrerà un alfabeto della sopravvivenza, individuando le “parole chiave” di ogni storia, parole che possono aiutare a capire. 

La prima puntata

A 21 anni Lucia lavora in una pasticceria a Napoli e ha tanti sogni nel cassetto. Sicuramente anche quello di incontrare il grande amore. Così, quando un amico le presenta un suo amico, resta colpita da quell’uomo più grande.

Lui la corteggia e lei si lascia affascinare, ma pian piano questa relazione la allontana dalla famiglia e dagli amici. Iniziano le violenze: calci, schiaffi, pugni. A scatenarle, un motivo banale come un ritardo o una discussione. Eppure, dopo le scuse, Lucia perdona il compagno, pensa che sia stressato, che non succederà più.

Lui le chiede di raggiungerlo in una città del Nord per iniziare una convivenza, lei è titubante. Finché Lucia scopre di aspettare un bambino. Raggiunge il compagno ma i rapporti diventano subito difficili; le liti sono frequenti, tanto da allertare i vicini, che sentono urla e pianti.

Finché il 13 febbraio 2013 – secondo il racconto di Lucia – l’uomo la prende a pugni e calci nonostante la donna sia incinta di quattro mesi. Lei scappa e torna a Napoli. Dopo un mese, durante l’ecografia morfologica, l’uomo si presenta in ospedale e aggredisce verbalmente i genitori di Lucia. A quel punto, finalmente, la donna lo denuncia, raccontando agli inquirenti le violenze subite.

L’ex compagno, che non ha mai riconosciuto né incontrato la figlia, è stato rinviato a giudizio per maltrattamenti in famiglia, aggravati dal fatto che la vittima fosse in stato di gravidanza.

Lucia oggi lavora ed è serena con la sua bambina, felice di essere uscita da un incubo.

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