Sanremo 2019, proseguono le polemiche sulla vittoria di Mahmood: chiesto il rimborso dei voti

Mahmood vincitore Sanremo

A qualcuno proprio non va giù la vittoria di Mahmood al Festival di Sanremo appena concluso, complice il risultato del televoto che nonostante fosse più basso di Ultimo e Il volo, arrivati rispettivamente secondo e terzi, ha portato il giovane alla vittoria trainato soprattutto dalle giurie d’onore e giornalisti sala stampa.

Infatti oltre alle polemiche innescate e portate avanti dallo stesso Ultimo che prima ha risposto male ai giornalisti, quindi ha disertato prima Domenica In e poi anche la copertina di Sorrisi e canzoni tv, ora anche l’Associazione italiana assistenza consumatore europeo (Aiace) che avrebbe intenzione di rivolgersi alle sedi opportune per chiedere il rimborso dei voti degli spettatori: l’accusa è che siano stati spesi soldi inutilmente.




Ora è d’obbligo ricordare, per l’ennesima volta, che Ultimo è arrivato secondo e non decimo, che il podio era comunque quello, poco sarebbe cambiato e che esiste un regolamento del festival che riguarda anche il meccanismo di voto secondo cui le due giurie possono anche arrivare a ribaltare il televoto, insomma contano moltissimo e cosi è accaduto. Si può essere d’accordo o meno ma è cosi, chiedere il rimborso di soldi spesi liberamente e senza alcuna forzatura e senza nessun imbroglio è quanto meno ironico.

Inoltre i primi risultati delle classifiche streaming stanno proprio in queste ore confermando il risultato del festival: Mahmood è primo su Spotify, i-Tunes e Apple Music, inoltre è nella Top 50 Italia sempre di Spotify, al secondo posto c’è proprio Ultimo che sta facendo tutto il possibile per inimicarsi il mondo della musica italiana.

Su Spotify, infatti, il brano Soldi di Mahmood è in testa alle canzoni più ascoltate, staccando di oltre un terzo gli ascolti di I tuoi particolari di Ultimo.

Se è vero come capita spesso che le classifiche al Festival di Sanremo contano relativamente, finora anche questo è smentito. Che ci si metta l’animo in pace e ci si goda quello che è comunque un ottimo risultato.

E per chiudere riporto un brandello di dichiarazione di Mauro Pagani, presidente della giuria d’onore al festival intervistata in radio a Un giorno da pecora:

“Anche perché noi, quando votavamo, non è che sapessimo com’è andava il voto da casa o quello della Sala Stampa.”

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