La svolta sovranista di Rai due è ormai palese, ne abbiamo parlato al meglio in questo articolo, ma non si placano le polemiche a ridosso della messa in onda in prima serata lunedi 28 gennaio dello speciale C’è Grillo, in cui saranno mixati tutti gli spettacoli più famosi del comico, o ex comico e comunque il capo indiscusso insieme a Casaleggio del M5S.
Pare infatti, secondo AdnKronos che la Rai sia costretta a pagare la “modica” cifra di 30mila euro come diritti televisivi per la messa in onda di questo speciale pur non trattandosi, ripeto, di uno spettacolo ex novo ma solo di un best of.
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A dire il vero la cifra sembra parecchio eccessiva per cui prendiamo la notizia o meglio l’indiscrezione giunta all’agenzia di stampa con le pinze. Tale cifra andrebbe a quanto pare corrisposta alla Marangoni Spettacoli, che sarebbe lo storico agente di Beppe Grillo per l’utilizzo dei vecchi filmati degli spettacoli.
Nei giorni scorsi c’è stata polemica politica per la decisione della seconda rete Rai di dedicare una puntata a colui che, oltre al passato e al presente da showman, veste anche i panni di fondatore del M5S. Tanto che, viene spiegato, i vertici Rai stanno ragionando in queste ore sull’opportunità del compenso per i diritti, considerato che Grillo è il fondatore del partito di maggioranza del governo giallo verde.
A quanto risulta all’Adnkronos, il contratto non è stato ancora firmato, ma di fatto sarebbe, nero su bianco, sulla scrivania dell’ad Rai Fabrizio Salini. Per evitare nuove polemiche, ma anche per questioni di opportunità politica, l’unica strada sembrerebbe quella di modificare il contratto con una cessione gratuita dei diritti da parte dell’agente di Grillo.
Se dovesse essere tutto vero, diciamo che è uno dei tanti modi con cui la Casaleggio & Associati deve fare cassa ma la situazione che si cela dietro è lunga e complessa e non è questa la sede più opportuna per parlarne in maniera approfondita ed esauriente.
