La musica del silenzio, anticipazioni: il commento del regista Michael Radford sul film tv su Andrea Bocelli

la musica del silenzio
Andrea Bocelli, il regista Michael Radford e Toby Sebastian

Le dichiarazioni del regista Michael Radford sul film di RaiUno: “Ho voluto raccontare il modo in cui Andrea Bocelli ha affrontato la sua vita; la musica in questo film rappresenta l’espressione dell’anima, dell’essere umano“.

la musica del silenzio
Andrea Bocelli, il regista Michael Radford e Toby Sebastian

Questa sera, lunedì 2 Ottobre, andrà in onda su RaiUnoLa musica del silenzio“, film tv che, tratto dall’autobiografia di Andrea Bocelli, edita da De Agostini, ripercorrà la storia del celebre cantante italiano, dall’infanzia fino al trionfo sui palcoscenici d tutto il mondo: il percorso che lo ha portato da Lajatico, paese della campagna toscana, agli allori della sua carriera attuale. Ad impersonarlo sarà l’attore e musicista inglese Toby Sebastian, che qui ricopre il ruolo di Amos Bardi, alter ego del cantante.

Una storia molto toccante e commuovente che ci mostrerà non solo gli aspetti della sua vita a noi tutti noti, ma sopratutto quelli inediti, del suo percorso che, da bambino di un piccolo paese di Toscana, lo ha portato a diventare uno dei più grandi tenori al mondo.



Qui di seguito ecco il commento del regista, Michael Radford:

“In un primo momento ho rifiutato, temo i biopic su persone ancora in vita, temo le loro reazioni su come si vedono rappresentati nel film. Ma Bocelli è stato molto discreto, accomodante, ci ha prestato la sua voce, anche quella di quando cantava male. Ci ha chiesto di costruire un personaggio.

La storia è ispirata a quella della sua vita, ma la vita non ha un impianto drammaturgico e quindi la scrittura deve darle un senso. Cercavo un conflitto, un corto circuito. C’è un ragazzo che scopre di avere una voce importante. Vuole diventare cantante ma è cieco. Abbiamo inventato il ritmo della sua vita.

Mi piace girare i film nella lingua realmente parlata dai personaggi, ma il film su Bocelli è stato girato in inglese ed è stata un’esperienza piacevole e divertente.

Ho trovato l’umanità che cercavo. Il film è la storia di qualcuno che ha superato prove tremende nella vita, prima tra tutte la cecità. Andrea aveva una voce bianca e quando l’ha persa ha dovuto cercarne una nuova.

Il lungo percorso verso la fama è stato molto travagliato. In tutte le storie c’è un eroe che deve superare ostacoli, e anche se sai come andrà a finire, la sua storia ti cattura.”

Antonio Banderas e Toby Sebastian in una scena della fiction

Nel corso di un’intervista a RaiPlay, inoltre, il regista ha avuto modo di raccontarci il modo in cui si è avvicinato alla vicenda umana e artistica di Andrea Bocelli e come ha deciso di renderla sullo schermo.

Anzitutto ci spiega come si è approcciato a questo progetto:

“Raccontare tutta la vita di Bocelli sarebbe stato troppo troppo, però quello che mi interessava raccontare è il modo in cui lui ha affrontato la sua vita, essendo un uomo di un piccolo paese di Toscana e cieco dalla nascita. La forza del personaggio in conflitto era nel dramma, è incredibile la sua vita, e questa è la cosa che mi è piaciuta, cercare un approccio come quello di una fiction anche se però non lo è, è tutto vero…”



Essendo un appassionato di musica lirica, il regista ha potuto inserire nel film riferimenti di altri grandi della musica italiana, riferimenti che ci aiutano a capire ancor di più quanto sia stato arduo e tortuoso il percorso di Bocelli a causa dei suoi problemi alla vista:

“Io amo molto l’opera lirica, è una cosa che ho seguito molto nella mia vita. E quindi ho potuto fare riferimento a Franco Corelli, a Beniamino Gigli, così come ad altre persone, e far vedere come lui, con tutti i problemi che aveva nella sua vita, sia riuscito ad arrivare al top del livello in quello che faceva…”

Questo è un film che parla su Bocelli ma che diviene pretesto per parlare della musica stessa, che diventa protagonista per esprimere le varie situazioni e lo stato d’animo dei vari personaggi:

“La musica in questo film rappresenta l’espressione dell’anima, dell’essere umano. E questa è una cosa che si vede sopratutto in un paio di riprese. Per esempio c’è un momento in cui la mamma scopre che lui è cieco al 100% e che lo sarà per il resto della sua vita, e dalla sua bocca escono delle grida di angoscia, ma invece si sentire le grida si sente ‘Improvviso” di Franco Corelli. Dunque tutto questo è al centro del film…”

Luisa Ranieri in una scena della fiction

Infine, qualche parola viene spesa anche sul nostro Paese:

“Io non sono italiano, però credo di riuscire a capire l’Italia in un modo generoso, con tutte le sue debolezze e, al tempo stesso, con tutti i vantaggi di essere un cittadino di questo bel Paese. Cioè è così, non posso dire di più…”

La musica del silenzio“, una co-produzione PicomediaAmbi Media Group in collaborazione con Rai Fiction, vanta un cast internazionale che, al fianco di Toby Sebastian, vede anche Antonio Banderas, Luisa Ranieri, Jordi Mollà, Ennio Fantastichini, Nadir Caselli, Alessandro Sperduti, Francesco Salvi, Stefania Orsola Garello, Antonella Attili, con la partecipazione speciale di Andrea Bocelli e Veronica Bocelli.

Toby Sebastian e Antonio Banderas in una scena della fiction

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