Non uccidere 2, i protagonisti: Miriam Leone e il personaggio di Valeria Ferro nella seconda serie

non uccidere 2 anticipazioni
Miriam Leone intervista da Raiplay

Miriam Leone racconta le novità del suo personaggio: “Valeria è cresciuta, ma la sua vita verrà stravolta; con Andrea ci sarà un triangolo amoroso“.

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Miriam Leone intervista da Raiplay

Miriam Leone torna a vestire i panni dell’ispettore Valeria Ferro nella fiction “Non uccidere“, i cui primi dodici nuovi episodi della seconda stagione sono disponibili da oggi, giovedì 1 Giugno, su RaiPlay mentre da lunedì 12 Giugno verranno proposti in prima serata su Rai Due in sei puntate (di due episodi l’una). I restanti dodici episodi, invece, verranno trasmessi questo autunno.

Valeria Ferro, ispettore della Squadra Omicidi di Torino, è una donna testarda, razionale ma allo stesso tempo dotata di un intuito innato. Sembra vivere solo per il lavoro, senza concedersi mai tregua. Un’ossessione muove tutto il suo agire: quella per la verità.

La sparizione e la morte di sua madre Lucia, però, la metteranno a dura prova, tanto che in questa seconda stagione Valeria si ritroverà a mettere in seria discussione ogni aspetto della sua vita (prendendosi anche un periodo di riposo dal lavoro e valutando di lasciare la Polizia per sempre).

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Solo la presenza di una figura stabile come Andrea (Matteo Martari) nella sua vita la aiuterà a non andare a fondo. Una situazione resa ancora più delicata dall’arrivo di Giuseppe Menduni (Federico Pacifici) e di sua figlia Viola (Martina De Santis).

Nel corso di un’intervista a RaiPlay, Miriam Leone ha avuto modo di presentarci la seconda stagione di “Non uccidere” e di raccontarci come si evolgerà il suo personaggio in questa serie.

Anzitutto, parlando del personaggio di Valeria Ferro, Miriam Leone spiega:

“Valeria Ferro è un ispettore capo Squadra Omicidi di Torino. Lei è un lupo, un segugio, un eroina, sembra un fumetto, con il suo barca… anzi vorrei tranquillizzare il pubblico, i maglioncini quest’anno li cambiamo perchè sono tutti uguali! (ride) Quindi è forte, è tosta, ma nello stesso tempo è fragile, è profonda, la sua luce viene da una ferita profonda: lei è il bene, sta dalla parte del bene, ma vive nel male. Quindi è una luce che vive nelle tenebre in qualche modo. Valeria è un ispettore anarchico, sicuramente non segue le regole, segue la giustizia ma anche la giustezza, quindi quello che è giusto, e non si ferma mai finchè non ha trovato la verità. La verità è il suo bisogno, la sua missione, la sua ossessione. Lei è parente di vittime, lei è figlia di un’assassina e di una vittima, e quindi conosce il bisogno della verità di chi ha perso qualcuno in maniera violenta e cruenta. E glielo deve. Lo deve a se stessa e a ogni caso e a ogni cadavere a cui promette di trovare la verità…”

L’attrice prosegue spiegandoci come si evolverà il personaggio di Valeria Ferro in questa seconda stagione:

“Nella seconda stagione diciamo che Valeria è chiaramente cresciuta. Ci siamo lasciati con una rivelazione scioccante sul suo passato, cioè che Mario, quello che lei ha sempre considerato suo padre e per cui ha iniziato a fare l’ispettore di polizia, in realtà non era il suo vero padre perchè lei è stata figlia frutto di uno stupro che la madre ha subito. Quindi la troviamo in qualche modo in pace, perchè perdona Lucia, la madre. Poi si riapriranno le indagini alla ricerca di quello che è successo veramente quel giorno al lago in cui Lucia ha ucciso Mario. E tutto verrà stravolto. La vita di Valeria verrà stravolta, e veramente questa volta dovrà affrontare i fantasmi del suo passato. E saranno fantasmi feroci…”

Valeria, in questa seconda serie, si avvicinerà molto al personaggio di Andrea, anche se il triangolo amoroso con Lombrardi resta:

“Valeria è Andrea si sono un po’ avvicinati dopo la fine della storia di Valeria con Lombardi. Il triangolo rimane, e Valeria rimane in mezzo a questi due uomini. Ne succederanno tantissime, ma io non lo posso ancora dire! Però ne succederanno tante a Valeria quest’anno…”

Andrea Russo e Valeria Ferro

Miriam Leone spiega quali sono i punti di contatto tra lei e il personaggio di Valeria:

“Se devo cercare dei punti di contatto tra me e Valeria Ferro… beh, posso dire che questo mestiere è così, essere e non essere, perchè tu in qualche modo sei, perchè sono le tue mani, il tuo corpo, i tuoi piedi, i tuoi occhi, ma allo stesso tempo non sei, perchè non sei tu, quindi… sicuramente ho avuto una vita più felice di Valeria! (ride) Ammiro molto questo suo senso di onestà, però tendenzialmente non giudicando il personaggio ma interpretandolo sono io e non sono io per niente…”

Valeria non è di certo un personaggio semplice da interpretare. E allora ecco qual è il lavoro fatto dall’attrice per costruire questo personaggio:

“Entrare nei panni di Valeria è un rituale, perchè sono questi jeans, le famose scarpe, il barca, quest’anno abbiamo inserito anche i bomber, è una divisa, quindi è molto forte il costume del personaggio. Quando sono nel costume sono lei. E’ un’indagine psicologica molto importante quella di questo personaggio, perchè ha dei grandi traumi nella vita, dunque partendo da lì poi ho immaginato che camminasse in un certo modo, parlasse in un certo modo, ascoltasse determinata musica… insomma, ho costruito l’universo di Valeria partendo dalle sceneggiature. Valeria è un personaggio cupo, ferito. Io devo sempre trattenere il mio sorriso e le mie risate quando sono Valeria, perchè appunto c’è quest’atmosfera plumbea della Omicidi di Torino, trattiamo temi di omicidi familiari, delitti della porta accanto, quindi quelli scatenati dalle vendette, dalle passioni più atroci, per cui non è semplice stare quasi sette mesi nei panni di questo personaggio tutti i giorni. Diciamo che ogni giorno appena finisco di girare io ballo! (ride) Un modo per lasciare in questo camerino quelle che sono state le emozioni del personaggio, e per riuscire da Miriam…”

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L’attrice prosegue spiegando cosa l’ha più colpita di questo personaggio:

“Io ho avuto la fortuna che gli autori, Claudio Corbucci, mi regalassero un personaggio così anticonvenzionale, non è stucchevole per niente, non è trionfalista, anche quando risolve un caso non è che Valeria è felice perchè ha risolto un caso, perchè comunque è brutto vedere che esiste il male e questa parte di mondo, ma c’è, e lei combatte ogni giorno contro il male, ma senza autocelebrarsi mai. Lei è una donna contemporanea, io vado in scena senza trucco, anzi mi vengono accentuate le occhiaie, quando mi faccio lo shampoo il mio parrucchiere è disperato perchè mi mette subito l’olio, mi risporca i capelli. Insomma, è stato un lavoro di decostruzione, e togliere è sempre più difficile che aggiungere. E quindi io sono molto grata a questo personaggio…”

Ci racconta poi qualche aneddoto sul set durante le riprese:

“Su questa serie girano sempre contemporaneamente due unità, ciò significa che ci sono due registi che girano contemporaneamente in due parti diverse, di solito della città, ma anche del mondo… no scherzo, però viaggio da una parte all’altra all’interno della stessa giornata. Allora in questa giornata succede che Miriam deve girare su tre unità, perchè se ne era aggiunta una terza momentanea nella stessa giornata, allora sono state messe tutte nello stesso posto, dunque questi registi stavano tutti e tre sulla stessa strada, quindi io uscivo da una scena con un regista, rientravo nell’altra con l’altro e riuscivo e rientravo nell’altra scena con l’altro…”

Del lavoro sul set con gli altri colleghi e con il resto della troupe, invece, dice:

“Il primissimo giorno di set abbiamo girato nelle Langhe. Mi ricordo che eravamo in un vigneto, e io avevo la salivazione azzerrata, ovviamente c’è ancora una tensione, un nervosismo nel cercare di capire, appunto, perchè questa straniera a cui io mi sto approcciando, questo nuovo personaggio. Da quel giorno sono passati due anni, siamo diventati una squadra vera, perchè ci vogliamo bene…”

Infine l’attrice conclude dicendo perchè i telespettatori dovrebbero seguire questa fiction:

“Vale la pena di vederlo, perchè è un progetto televisivo della televisione generalista, ma è un progetto d’autore in realtà. Quindi io credo che bisogna sostenere questi progetti in Italia. E poi insomma, se ci guardate noi siamo contenti, abbiamo fatto questo progetto per voi, non per noi! (ride)”

La seconda serie di “Non uccidere” è una coproduzione Rai Fiction – FremantleMedia Italia, con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte. La regia, invece, è curata da Lorenzo Sportiello, Claudio Noce, Michele Alaique, Emanuela Rossi e Andriano Valerio.

Nel cast, al fianco degli attori sopra citati, anche Thomas Trabacchi, Riccardo Lombardo, Luca Terracciano, Davide Iacopini e Gigio Alberti.

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