Virus, argomento vaccini ennesimo esempio di disinformazione

red ronnie, virus
Nicola Porro in Virus
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Nicola Porro in Virus

Ormai da diverse ore sui social si rincorrono polemiche e offese nei confronti di Red Ronnie storico conduttore di programmi musicali televisivi, uno che di musica certamente se ne intende ma invitare in uno studio televisivo nella puntata di Virus condotto da Nicola Porro su Rai due una persona che sarà pure un esperto di musica ma non di vaccini e immunologia non solo è sbagliato ma genera l’ennesimo esempio di come si faccia informazione oggi in Italia soprattutto in tv. Nel programma era ospite anche Eleonora Brigliadori persona notoriamente contraria alla medicina tradizionale e poi era ospite un medico che da anni si occupa di vaccini che però è stato quasi completamente surclassato.

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L’argomento vaccini è cosa delicata e se da un lato è giusto sentire pareri diversi, si dovrebbe far parlare persone che hanno un minimo di conoscenza ma anche di coscienza nel riportare informazioni corrette. Coi vaccini si salvano e si sono salvate vite e questo accade da sempre, continuare a far parlare persone che remano contro non fa altro che incutere timore nelle persone con il risultato che negli anni si è prodotto un calo delle vaccinazioni con tutte le conseguenze che questo può comportare. Ovviamente sono volate critiche pesantissime nei confronti di Red Ronnie ma le offese e le critiche andrebbero anche contro Nicola Porro che una volta sembrava un giornalista serio e nei confronti della Rai che ancora una volta si macchia di pessima e pericolosa informazione.

Il medico Roberto Burioni, invitato nella discussione ha anche riportato il grave accaduto sul suo profilo Facebook:

Ieri sera, come alcuni di voi hanno potuto vedere, sono stato invitato alla trasmissione “Virus” di Rai2, che parlava di vaccini. La mia voce doveva quella dell’esperto che doveva riportare quella che è la verità scientifica.

In realtà la trasmissione ha preso una piega davvero pessima. Uno degli ospiti era il padre di un bambino autistico, un imprenditore, che ha affermato che l’autismo di suo figlio dipende dai vaccini. Pur rispettando il dolore di questo genitore, quello che ha detto è semplicemente falso.

La parola è quindi passata, per lungo tempo, ad un DJ in lieve disuso, Red Ronnie. Costui si è prodotto in uno sproloquio senza senso, mescolando vaccini, terapia Stamina, morti bianche (?), l’inefficacia del vaccino contro il vaiolo (qualcuno gli ha detto che grazie al vaccino il vaiolo è sparito?), pericolosità del mercurio (che non c’è più nei vaccini) e concludendo con l’affermazione che uno stile di vita sano, insieme all’allattamento materno, PREVENISCE (sic) le malattie.

A chiudere è arrivata Eleonora Brigliadori, della quale nulla dico riportando semplicemente un suo recente commento alla morte di una giovane attrice causata da un cancro al seno che illustra sufficientemente il personaggio.

Io ho fatto quello che potevo: ma mi è stato concesso un tempo minimo e infine le mie affermazioni (vere) si sono trovate sullo stesso piano di quelle di questi tre signori, tutte false. Insomma, io che studio i vaccini da una vita ho avuto molto meno spazio di tre personaggi che – credetemi – non sanno né cosa sia un virus, né cosa sia un vaccino.

Io penso che questo non debba essere tollerato in generale, ed ancora meno debba essere tollerato in una televisione pubblica, che viene sostenuta dalle nostre tasse e dal canone. Non ritengo che si possano impunemente e volontariamente diffondere notizie non solo false, ma anche pericolose, in quanto potrebbero indurre nei genitori un comportamento che può mettere a rischio grave i figli loro e degli altri.

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Non ritengo che tutte le tesi e le opinioni debbano avere ospitalità. In un dibattito sull’immigrazione non penso che chi sostiene che i neri siano meno intelligenti debba avere spazio; parimenti se si parla di pari opportunità non considero appropriato fare parlare chi pensa che le donne siano esseri inferiori che si possono picchiare a piacere. Allo stesso modo chi dice che i vaccini provocano l’autismo, bugia di un medico truffatore, non può avere voce in capitolo nell’informazione. La televisione pubblica inglese, quella alla quale si ispirano i nostri politici, già da molto tempo ha stabilito che su alcuni argomenti non è consentito dare uguale spazio alla verità scientifica e a tesi che non hanno alcun fondamento.

Non ritengo che il presidente del consiglio Matteo Renzi ed il Direttore della RAI Antonio Campo Dell’Orto si trovino nelle condizioni di potere chiedere agli italiani di pagare il canone nel momento in cui la contropartita al loro contributo è la diffusione di notizie non solo false, ma anche pericolose.

E mi chiedo come il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, possa permettere che, mentre da un lato lei spende dei soldi pubblici per migliorare la salute degli italiani promuovendo la prevenzione, dall’altro consente che con gli stessi soldi pubblici si diffondano notizie false che porteranno i genitori a fare scelte che metteranno a rischio la salute dei cittadini.

Noi paghiamo le tasse e sappiamo di doverlo fare perché, tra le altre cose, i soldi che paghiamo vengono usati per tenere in ordine le strade e renderle più sicure.

Ieri sera abbiamo visto dei signori che, con i nostri soldi, hanno comprato dell’olio e lo hanno versato in una curva pericolosa.

Questo non possiamo tollerarlo. Contro questo dobbiamo gridare forte, e alzare la voce.

1 Comment

  1. Giorgio B.

    Purtroppo è solo l’ultimo episodio in ordine di tempo. Per troppi anni programmi in stile “Voyager”, incompatibili con il concetto di servizio pubblico, hanno diseducato i telespettatori riguardo ai metodi della scienza. Continuano a vedersi trasmissioni nelle quali, con scarsissimo o nessun contraddittorio, si concede credito a testimoni di presunti “miracoli”. Persino un programma per molti versi apprezzabile come Geo&Geo concede frequente spazio a temi pseudoscientifici come omeopatia e biodinamica.
    Quando poi i conduttori, oltre che disinformati, sono anche politicizzati, è ancora peggio.

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