Non possiamo sapere con certezza se sia tutto o vero oppure no, ci sono indagini in corso, sta di fatto che ancora una volta è Mediaset al centro di polemiche ma stavolta al centro di indagini vere e proprie perchè accusata di aver pagato e non poco i familiari del piccolo Loris Stival ucciso dalla madre che ora è in carcere, gli stessi parenti che per settimane hanno letteralmente messo le tende nelle trasmissioni di quell'”angelica” di Barbara D’Urso e quindi Domenica Live e Pomeriggio cinque, secondo le ricostruzioni degli inquirenti i parenti della famiglia Stival intascavano qualcosa come 3.500 euro a intervista. Intercettate inoltre svariate conversazioni tra la mamma e la sorella di Veronica e la conduttrice Barbara D’Urso, con altri redattori dei programmi.
La notizia è stata riportata dal quotidiano La Repubblica Palermo, di cui in basso vi riportiamo uno stralcio dell’articolo. Il tutto è davvero inquietante ma nello stesso tempo è giusto anche che venga fuori perchè prima o poi questo sciacallaggio televisivo in qualche modo abbia fine e ancora una volta risulta quanto meno strano che al centro di tutto questo ci sia Mediaset e la D’Urso.
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Per giorni e giorni sono le protagoniste di tante trasmissioni, soprattutto di Mediaset e le conversazioni intercettate, fanno dire agli inquirenti che ” la morte di Loris per l’intera famiglia Panarello è diventato un business economico”. I magistrati ricostruiscono un vero e proprio tariffario delle comparsate tv dei familiari di Veronica e intercettano anche Barbara D’Urso mentre, per convincere la mamma di Veronica a tornare in trasmissione per sostenere la tesi innocentista, dice: “Dobbiamo rimanere sul pezzo, perchè altrimenti l’opinione pubblica si convince che Veronica è davvero colpevole”.
C’è anche questo nelle 250 pagine di carte depositate dalla Procura della Repubblica di Ragusa dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini a Veronica Panarello in vista della richiesta di rinvio a giudizio per omicidio aggravato. “Per noi è stata lei e questo è il compendio della nostra indagine completa di un profilo personologico non indifferente”, spiega il procuratore Carmelo Petralia. Dalle tante testimonianze delle persone sentite da polizia e carabinieri, quello che viene fuori di Veronica Panarello è il profilo di una donna “capace di tutto”, che “in modo premeditato e con spiccate capacità criminali, ha fornito una ricostruzione del tutto falsa della giornata del 29 dicembre”, scrivono gli inquirenti.
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