Si chiude un’altra stagione della fiction italiana seriale.
La stagione televisiva sta per volgere al termine, ancora non è stato definito il palinsesto estivo ma non è difficile prevedere che sarà all’insegna di molte repliche e qualche novità sparsa qua e là ma in questo caso mi voglio soffermare un attimo su quello che è stato questo anno televisivo soprattutto dal punto di vista della serialità made in Italy. Da anni sentiamo parlare di grossi investimenti economici per i nostri broadcaster che tanto contano sulle fiction italiane per risollevare gli ascolti o cercare di accaparrarsi altro pubblico o magari un pubblico più eterogeneo. Il problema per la nostra fiction però resta sempre lo stesso: poco coraggio, un linguaggio non moderno e attuale e troppe fiction sulla storia o su personaggi famosi che non ci sono più.
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Se la Rai da un lato ha provato e prova ad offrire una serie di prodotti di genere diverso da Una grande famiglia, passando per La dama velata piuttosto che Braccialetti rossi, quest’ultima al momento sembra l’unica serie italiana a catturare un pubblico di giovani e giovanissimi, dall’altro c’è la costanza di non voler andare oltre. Anche gli ascolti non sono stati il massimo quest’anno tranne pochissime eccezioni come Un’altra vita che è stata un pò la rivelazione dell’anno. Diversi i flop con L’Oriana piuttosto che La Narcotici 2. Tanti titoli offerti dalla Rai ma poco di veramente interessante o innovativo.
Dal punto di vista Mediaset ci sono stati invece pochissimi titoli quest’anno ed a parte il solito Squadra antimafia e Le tre rose di Eva, tutto il resto non è stato all’altezza della situazione pur nel tentativo di portare dei generi diversi nella fiction italiana. Inoltre l’utilizzo degli stessi attori, stesse facce per fiction diverse non aiuta affatto. In questo scenario generale piuttosto deludente l’hanno fatta da padroni quest’anno le fiction spagnole su cui Mediaset continua a puntare. Su tutte ovviamente Il segreto che sbanca ascolti a tutte le ore e a tutti i giorni della settimana e Un posto al sole.
Quest’ultima è ormai l’unica soap italiana rimasta in vita e negli ultimi mesi ancora una volta è stata in grado di distinguersi per l’originalità di alcune trame, per la bravura degli attori e per il coraggio di osare nonostante critiche anche feroci sul web, si veda la storia del serial killer e Angela sepolta viva. Trame certamente inconsuete, violente per una soap che ancora una volta pur con i suoi difetti ha qualcosa da insegnare alla fiction italiana tutta che dovrebbe prendere ad esempio.
