L'anno che verrà, il tradizionale fine anno di Rai Uno con Flavio Insinna

l'anno che verrà
L’anno che verrà

L’Anno che Verrà, appuntamento giunto ormai alla 13ma edizione, è la tradizionale festa di Rai1 (trasmessa anche in HD sul Canale 501) dedicata al Capodanno, in onda mercoledì 31 dicembre alle 21.00, quest’anno realizzata in collaborazione con la Regione Valle d’Aosta, le Funivie Monte Bianco ed il Comune di Courmayeur. Dalla cornice del paradiso naturale della Valle d’Aosta, dalle pendici del Monte Bianco circondati dalle montagne più alte d’Europa, il pubblico di Raiuno sarà invitato a trascorrere il 31 Dicembre all’insegna della musica, della comicità e dello spettacolo.

Il programma andrà in onda in diretta dalla innevata Courmayeur (AO) e sarà condotto da Flavio Insinna con la partecipazione di Nino Frassica e con la regia di Maurizio Pagnussat. Musica,  grandi ospiti,  emozioni, sorprese e divertimento saranno gli ingredienti dello show che, subito dopo il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica e fino a tarda notte scalderà e accompagnerà il pubblico verso l’arrivo del nuovo anno. Fil Rouge della serata sarà naturalmente la musica, con la presenza sul palco di famosi artisti italiani e internazionali.

[adsense]

Oltre alla esclusiva presenza di Pino Daniele insieme con Al Bano, Patty Pravo e Raf, nel corso della lunga festa per il Capodanno di Raiuno si esibiranno altri straordinari artisti: SANTA ESMERALDA, RITCHIE FAMILY, GIBSON BROTHERS, AUDIO 2, SIMONA MOLINARI, MORENO, BEATLESTORY, i fratelli LA BIONDA e tanti altri ancora come alcuni giovani promesse della musica italiana provenienti dai “Talent” di maggior successo televisivo tra i quali GIADA AGASUCCI, VINCENZO CAPUA, OTTAVIO DE STEFANO, NAIF HERIN, PAOLO MACCAGNINO e VERDIANA ZANGARO.

[adsense]

Ed inoltre da “Tale e Quale”, grande successo della stagione di Rai1, interverranno ALESSANDRO GRECO, MATTEO BECUCCI, ROBERTA GIARRUSSO e SILVIA SALEMI che guiderà tra gli spettacolari paesaggi della Valle d’Aosta. Spazio allo spettacolo e alla comicità grazie agli interventi di EMANUELA AURELI, MAX PAIELLA e DAVID PRATELLI.

Un cast d’eccezione per una serata unica con le coreografie curate da Marco Garofalo e con tutti gli artisti che saranno accompagnati da una grande orchestra di 30 elementi, diretta dal Maestro Stefano Palatresi, che suonerà  dal vivo  i più grandi successi del presente e del passato.

1 Comment

  1. Rossella

    Questa serata è stata caratterizzata dal trionfo dell’estetica neoclassica. Canale cinque ha enfatizzato la matrice irrazionalistica, l’impronta soggettiva e sentimentale.
    D’Alessio, tra le altre cose, si è dimostrato un grande intrattenitore: un padrone di casa molto ospitale… è anche vero che si è trattato dell’unico vero protagonista di una serata fondata sul recupero delle origini, su quelle inquietudini preromantiche che richiamano l’ombra della violenza sul destino dell’uomo (penso al momento con la madre di Ciro Esposito)… nostalgia e rimpianto sono state il fermaglio di una serata sospesa tra classicismo e utopia… il repertorio di D’Alessio non lascia molto spazio alla immaginazione, il recupero dell’antico è inteso come epoca proto-storica… attraverso un linguaggio molto semplice richiama quel mondo primitivo, immune dalle contaminazioni, che è visto come un paradiso perduto… mentre facevo zapping ho intercettato il momento in cui appariva intento a filmare il coro della piazza… immagine che descriveva appieno il concetto di “sublime”, un’azione che agisce sul sentimento e mentre commuove l’animo evoca un’impressione di vastità, di grandezza.. ne deriva un timore per l’ignoto e per i rischi che racchiude. Questo senso di frustrazione e d’impotenza mi ha fatto pensare a L’artista commosso dalla grandezza delle rovine antiche (Fϋssli)
    Su Raiuno la serata è stata caratterizzata da un sereno razionalismo, i canoni erano assolutamente intellettualistici. Lo studio non era poi tanto diverso dalla Piazza del Plebiscito, i principi compositivi erano gli stessi: abolizione degli apparati decorativi, scelta di schemi semplici, progettazione razionale e funzionale, gusto solenne e austero, predilezione per grandi e nitidi volumi che raccontano il sapore utopico del progetto. La conduzione di Insinna ha fatto emergere i limiti dello spettacolo, non è stato particolarmente coinvolgente… nell’insieme è stato tutto molto monotono.
    Che dire? Il potere della televisione risiede nelle mani di una critica militante che affascina gli accademici e ci fa sembrare vero che questo elettrodomestico potrebbe avere qualche cosa da comunicare alle masse… a parte la pesantezza di certi stati d’animo non sembra comunicare altro! Al massimo, tra una pubblicità è l’altra, si creano degli eventi che tengono vive le speranze degli italiani.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.