Segreti e bugie da gennaio su Canale 5 con la nuova fiction in dieci puntate.
Dopo il successo de Le tre rose di Eva, arriva da gennaio su Canale 5 Solo per amore, la nuova fiction in dieci puntate con Antonia Liskova, Massimo Poggio e Kaspar Capparoni. Un’emozionante e coinvolgente storia d’amore che vedrà dominare la passione e un mistero legato al passato che farà crollare le certezze di una famiglia perfetta sotto il peso di segreti e bugie. Elena Ferrante (Antonia Liskova) è una donna affascinante e un brillante avvocato. Ha due splendide figlie, Arianna (Laura Adriani) e Beatrice (Melissa Monti) e un marito adorabile, Pietro Mancini (Massimo Poggio), con cui possiede e gestisce un prestigioso circolo sportivo sulla bellissima via Appia Antica, alle porte di Roma. L’incanto si rompe quando un mattino, portando la figlia a scuola, Pietro scompare…
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A quante prove può resistere un vero amore? A quali segreti può sopravvivere? Fino a che punto un uomo e una donna possono allontanarsi, diventare estranei, nemici, per poi riunirsi e lottare insieme per salvare la loro famiglia?
Trovo inaccettabile il protagonismo delle donne. La veemenza passionale delle protagoniste ci induce a pensare che questi soggetti potrebbero avere qualcosa a che spartire con il romanzo sentimentale; io li vedo molto lontani dalla banalità dei feuilletons francesi degli anni ‘40 e ’50 che condizionarono l’immaginario di Dostoevskij.
Il Segreto ha contribuito a fare ordine nei generi e oggettivamente richiama i truculenti intrecci del feuilleton: timorate fanciulle ingannate, derise e ripudiate, onesti condannati, ecc.
Rossella e tutte le fiction che mettono al centro la donna coraggio hanno un respiro molto più ampio e per questo si potrebbero ricondurre al primo grande romanzo della letteratura moderna: l’Ortis di Foscolo! Le lettere scritte a breve distanza dai fatti restituiscono una serie di stati d’animo che caricano quello scritto di un valore politico … la fiction consente di mettere in scena uno sfogo immediato dei sentimenti e questo giustifica le ire e gli sdegni che caratterizzano le orazioni delle nostre eroine.Sullo sfondo ci sono quasi sempre uomini deboli ma questa debolezza è la cifra del loro amore. La Teresa di Foscolo è una figura appena accennata, una figura a cui – a maggior ragione- si riconosce la dignità della donna amata… il confronto quindi non regge, io la reputo la trasposizione televisiva del negativo di quel modello.