Prima della Scala 2014, il Fidelio inaugura la nuova stagione su Rai 5

fidelio, prima della scala
Teatro La scala
fidelio, prima della scala
Teatro La scala

È l’evento culturale più importante dell’anno, e vedrà protagonisti il direttore d’orchestra Daniel Barenboim e la regista Deborah Warner, oltre a uno dei più grandi compositori di tutti i tempi: Ludwig van Beethoven con il suo “Fidelio”. È la prima della Scala, trasmessa in diretta in esclusiva da Rai Cultura su Rai5, oltre che su Rai HD canale 501 e Radio3, il prossimo 7 dicembre, a partire dalle 17.30.

Più di tre ore di trasmissione, completa di sottotitoli, per portare il “Fidelio” di Beethoven nelle case degli italiani, perché la grande musica è di tutti, come hanno dimostrato le centinaia di migliaia di telespettatori che il 7 dicembre 2013 hanno seguito “La traviata” di Verdi per l’apertura della scorsa stagione della Scala.

Anche quest’anno grande cura è stata riservata dalla Rai alla ripresa audio e video dello spettacolo, con 10 telecamere in alta definizione, due microcamere posizionate sulla scena e 60 microfoni che serviranno per la trasmissione stereofonica in radio e con audio HD 5.1 in TV. Più di un mese di preparazione per lo staff di regia, che segue la messa in scena dello spettacolo a partire dalle prime prove. L’intera squadra di ripresa, composta da circa 50 persone tra cameraman, microfonisti, tecnici audio e video, entra in gioco progressivamente a partire da due settimane prima della prima.

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Per la diretta di Rai5 poi, altre telecamere saranno nel foyer della Scala per raccontare ciò che accade attorno allo spettacolo più atteso della stagione. Michele dall’Ongaro, compositore e protagonista della trasmissione di Rai5 “Petruška” dedicata alla musica classica, e la giornalista Maria Concetta Mattei, condurranno la diretta televisiva incontrando, prima dell’inizio e durante l’intervallo, i protagonisti e gli ospiti presenti. Sarà coinvolto anche il canale Rai News con dirette, servizi e approfondimenti, con ospiti in studio e nel foyer della Scala.

La produzione dell’opera, con la regia televisiva di Patrizia Carmine, è curata da Rai Com e Rai5, che proporrà lo spettacolo in replica lunedì 8 dicembre alle ore 15.10.

Le riprese Rai del “Fidelio” di Beethoven saranno anche trasmesse in diretta dai canali ARTE e ZDF, con sottotitoli in francese e tedesco. Il canale giapponese NHK invece, presenterà l’opera nell’ambito di un palinsesto dedicato interamente al Teatro alla Scala durante il prossimo periodo natalizio.

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Nel 2015 sarà anche trasmesso dalle piattaforme televisive pubbliche dell’Europa dell’est (Slovenia, Croazia, Ungheria) nonché a partire dal 15 giugno 2015 dalla Televisione Pay Mezzo in tutto il mondo. L’evento potrà essere fruibile anche in diretta in circa 150 sale cinematografiche appartenenti al circuito Microcinema, sparse su tutto il territorio nazionale, oltre che in tutta Europa dove solo in Francia oltre 80 sale cinematografiche appartenenti al circuito Coté Diffusion saranno collegate live; a queste si aggiungeranno cinema collegati all’evento live anche in Irlanda, Spagna, Malta , Finlandia, Portogallo , Germania e Bulgaria. Previste poi proiezioni cinematografiche in differita nel 2015 in Giappone , Corea , Usa ed Australia . L’opera sarà anche trasmessa in diretta da Radio France e, nel 2015, dalla Radio Statunitense WWFM. Per il mercato dell’audiovisivo, invece, il dvd è previsto per il 2015 – in partnership con la Deutsche Grammophon e la Sony.

1 Comment

  1. Rossella

    Io sono contraria a queste operazioni culturali perché il fenomeno della secolarizzazione politica ha fatto emergere istanze localiste che fanno parte del nostro patrimonio politico-culturale. Il buon governo che nel dopoguerra caratterizzava vaste arie dell’Italia centro settentrionale ha finito per indebolire la fiducia nel governo centrale. C’è un articolo molto bello di Roberto Cartocci (Corriere della sera, 18 novembre 1991) che dovrebbe richiamare le istituzioni ad essere più vigili. In fondo il localismo, a ragion veduta, si potrebbe considerare come una “forma di identità collettiva alternativa a quella nazionale”. La vicenda romana richiede delle risposte istituzionali forti perché la latitanza delle istituzioni statali produce la chiusura in un individualismo estremo o -peggio- nel fenomeno del familismo. Perché portare in video il Fidelio? L’articolo di Cartocci nell’Italia di oggi è appena una premessa, la verità è che la figura di Papa Francesco diventa il volto di istituzioni cattoliche in cui riconoscersi, cosa che non accadeva nel ’91. Woytila appariva molto più intransigente… era fuori dai giochi! Ricordo alcune domande su temi scomodi … no, no! Da quell’orecchio non ci sentiva proprio. La Chiesa oggi potrebbe acuire la distanza tra il meridione e il resto dell’Italia.

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