Armi da fuoco sui set delle fiction, nasce una nuova baraonda

Armi da fuoco sui set delle fiction, nasce una nuova baraonda
Gomorra, armi da fuoco

Secondo una norma del Ministero degli Interni non è più possibile usare armi ad uso scenico nei film e nelle fiction italiane.

armi da fuoco, alfano
Gomorra, armi da fuoco

E’ davvero un paese strano il nostro a voler essere gentile ed educato, un paese dove ne accadono di tutti i colori e sfumature possibile, un paese dove si cerca di fermare la criminalità in questo modo? Ovvero bloccando l’uso di armi da fuoco sui set delle fiction ma anche dei film polizieschi e d’azione? Ci si augura possa essere una bufala, si perchè secondo una nuova direttiva lanciata dal Ministero degli Interni le cose potrebbero davvero andare cosi con tutte le conseguenze del caso, ovvero molti set si bloccherebbero perchè è impensabile girare certe scene senza armi da fuoco e anche con armi giocattolo, perchè come anche ha ben spiegato Pietro Valsecchi di Taodue, usare armi giocattolo si noterebbe e si perderebbe tutto il senso e il realismo di una scena, anche per gli attori non sarebbe lo stesso perchè è tutta una questione di peso, di forma e di rapporto che l’attore ha con l’arma in questione che ovviamente viene opportunamente modificata e certificata come non pericolosa.

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A scendere in campo preoccupatissime per l’inevitabile perdita di posti di lavoro nel nostro paese che già sta combinato piuttosto male, sono state l’Anica (l’Associazione nazionale delle industrie cinematografiche audiovisive e multimediali) e l’Apt, l’associazione dei produttori televisivi:

A partire da oggi ogni fornitura di armi ad uso scenico si ferma, e con essa si fermano tutti i set cinematografici e di fiction d’azione. Le perdite economico/produttive che ne deriveranno al settore si annunciano ingenti. Gli sforzi delle Film Commission, e le finalità delle politiche di incentivazione, volte ad attrarre sul territorio del nostro Paese le produzioni cine audiovisive d’azione, saranno vanificate. Tutto ciò a causa della Legge che regolamenta la detenzione e l’uso delle armi a uso scenico, che ne stabilisce i requisiti tecnici e che indica le procedure per il relativo riconoscimento, ma con norme tecnicamente opinabili, oggettivamente inapplicabili e per di più con termini di attuazione perentori giunti oggi a scadenza. Al momento siamo arrivati solo alla mera stesura, da parte dei competenti Dicasteri, di un testo contenente la proroga dei termini, ma fermo da un mese nel suo iter promulgativo. Risultato: stop alle attività, stop allo sviluppo, stop all’occupazione, stop alla competitività.

Questo tipo di direttiva inoltre metterebbe a serio rischio anche i rapporti tra l’Italia e l’estero da cui spesso vengono a girare da noi le scene con tutte le conseguenze economiche e lavorative che ne deriveranno, quindi rischio posti di lavoro e se ci va bene i set si dovranno spostare all’estero e ancora una volta si fugge da un paese assurdo e senza senso come il nostro.

E’ davvero cosi? Di certo la questione è spinosa e va anche compresa meglio e più a fondo e fa davvero impressione che a volere questa direttiva sia stato un personaggio come Alfano.

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