Jacopo Venturiero (Adam Vega) in Centovetrine intervistato da Teleblog

jacopo venturiero
Centovetrine

Jacopo Venturiero (Adam Vega) in Centovetrine intervistato da TeleblogJacopo Venturiero è entrato nel cast della soap Centovetrine nella stagione 2013-2014 nel ruolo di Adam Vega un manager spietato e senza scrupoli, anche se gli abbiamo rivolto poche domande ci ha fornito delle soddisfacenti e corpose risposte, proprio come piace a noi.

Jacopo Venturiero è un attore, regista e doppiatore italiano, nato a Roma nel 1985 e diplomato all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, la sua attività si divide fra Radio, Cinema, Televisone e Teatro.

Teleblog – Nel tuo tempo libero pratichi qualche sport o hobby? C’è un motivo particolare che ti ha spinto a sceglierlo?

Sono troppo pigro per essere un tipo sportivo, non lo sono mai stato. Da piccolo ne ho provati tanti: nuoto, palla a volo, palla canestro, senza mai continuarne uno; odio il calcio e ho imparato a giocare a tennis solo per girare “Amico mio 2 ”, dove avevo una scena in cui mi allenavo. Mi piaceva solo lo sci, mi dava un senso di libertà. Quando proprio è necessario vado a correre e mi alleno in palestra, sto capendo solo adesso quanto sia importante farlo prima di andare sul set, quelle rare volte in cui gli orari lo permettono!
Come hobby, ma in realtà è un vero e proprio lavoro, faccio il montatore di trailer e showreel per attrici e attori, sotto lo pseudonimo di Ermete! Il montaggio audio video mi ha sempre affascinato e ogni tanto realizzo anche dei corti come regista, spero in futuro di poterlo diventare!

Jacopo Venturiero (Adam Vega) in Centovetrine intervistato da TeleblogTeleblog – Oltre a recitare a Centovetrine lavori anche a teatro che emozioni provi quando sali sul palco? E qual’è il tuo rapporto con la memoria?

Le emozioni che un attore deve provare sono quelle del personaggio che sta portando in scena, solo così si verifica quella meravigliosa magia che soltanto il Teatro sa dare: di assistere alle dinamiche tra persone che, di fronte ad un pubblico, fingono di essere altre in un altro luogo e in un altro tempo! Quando questo avviene è qualcosa di unico e impagabile!

La memoria è fondamentale, ma non è che il presupposto per recitare, non la recitazione stessa! (quante volte i complimenti di chi non è avvezzo al Teatro sono: “come hai fatto a ricordarti tutte quelle parole?”). Fare l’attore non consiste in un’abilità mnemonica, non è il cosa dici, ma il perché lo dici e quindi il come lo dici. Il mio Maestro in Accademia, Mario Ferrero, diceva che la parte va saputa come l’Ave Maria per poi peterla recitare. Aveva ragione. Io studio molto quando giro, ho bisogno di sedimentare in modo che le parole mi escano naturalmente, poi posso anche cambiarle e improvvisare, ma la base e la struttura devono essere solide!

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Teleblog – Ti piace cucinare? Se potessi pensare ad un piatto, una ricetta  anche per un panino per descrivere il tuo personaggio in Centovetrine che tipo di piatto sarebbe?

Mi piace cucinare per gli altri, per me solo mi attivo meno. Senza essere un cuoco, ho poche cose che so fare bene, come la “gricia”, un piatto romano buonissimo, fatto con il guanciale, il pecorino e il pepe nero… una sorta di amatriciana senza pomodoro! Descrivermi con un piatto? Oddio, non saprei… qualcosa di amaro e forte, di aspro… ma forse con un retrogusto dolce.

Credo sia un piatto molto complicato che le mie conoscenze limitate in materia non sanno riportare, di sicuro niente a che vedere con quello che cucino di solito!

Teleblog – C’è un personaggio della storia o comunque un personaggio che ti ha affascinata e che ti piacerebbe impersonare?

Mi piacerebbe tantissimo poter intepretare un personaggio checoviano come Astrov, il medico di Zio Vanja, oppure un Versinin o un Tuzenbach di Tre sorelle, dello stesso autore. Checov è un drammaturgo che ho sempre amato molto, forse nei suoi personaggi mi riconosco più che in quelli di ogni altro, nella loro malinconia, nel loro sperare in un futuro migliore, nelle loro disillusioni, nella loro indolenza.

Uno dei miei sogni di sempre è anche quello di fare Amleto, ambizione e punto fermo di ogni attore di sempre!

Teleblog – Che cosa ti conquista in una donna?

In una donna mi conquista la sensualità più che la bellezza, l’intelligenza e l’ironia, soprattutto, (perché bisogna sempre ridere) e la capacità di stare in silenzio, senza l’imbarazzo di doverlo riempire.

Jacopo Venturiero (Adam Vega) in Centovetrine intervistato da TeleblogTeleblog– Fare l’attore  è anche un nutrimento per l’anima: se dovessi pensare ad un altro lavoro che tipo di lavoro ti piacerebbe fare?

Chi ha deciso di fare l’attore ha in qualche modo votato la propria vita a questo, difficilmente risponderà con un altro lavoro completamente diverso.

Tuttavia, mi sono posto spesso il problema, visti i tempi duri che stiamo attraversando e la risposta è che mi piacerebbe fare il doppiatore in maniera continuativa e frequente (già lo faccio, ma molto di rado) o intensificare l’attività di narratore di audiolibri o di attore radiofonico, ma come vedi… ti sto parlando sempre del mio lavoro! Michael Caine dice: “Recitare è molto più di un lavoro part-time, è come un lavoro a tempo pieno. E’ un’ossessione a tempo pieno.”

Ringraziamo di cuore Jacopo Venturiero per le sue risposte e la sua disponibilità.

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