Michele D'Anca, a tu per tu con l'interprete di Sebastian Castelli in Centovetrine

Michele D'Anca, a tu per tu con l'interprete di Sebastian Castelli in Centovetrine

Michele D'Anca, a tu per tu con l'interprete di Sebastian Castelli in CentovetrineAbbiamo avuto nuovamente il piacere di intervistare il bravissimo Michele D’Anca uno dei protagonisti della soap Centovetrine nel ruolo di Sebastian Castelli, dico nuovamente perchè già quattro anni fa al suo debutto nella soap torinese avemmo il piacere di fargli alcune domande, intervista che potete leggere cliccando qui.

Michele D’Anca è un volto piuttosto noto della televisione italiana, apparso in diverse fiction e in un’altra soap Ricominciare per Rai Uno prima di approdare a Centovetrine, ma nel suo curriculum figurano anche diverse esperienze teatrali e come doppiatore. Poche domande da cui abbiamo ricevuto ancora una volta belle risposte. Grazie ancora Michele D’Anca.

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Teleblog – Nel tuo tempo libero pratichi qualche sport o hobby? C’è un motivo particolare che ti ha spinto a sceglierlo?

Nel tempo libero mi concedo lunghe passeggiate possibilmente immerso nella natura, lontano dal caos cittadino. Mi aiutano a rilassarmi e a lasciar scorrere i pensieri in armonia col paesaggio intorno.

Ho fatto molti sport nella mia vita, soprattutto Arti Marziali come lo judo, il tai-chi, il karatè e per molti anni l’aikido. Ora i ritmi di lavoro non mi permettono di fare altro che un normale allenamento in palestra o in piscina.

Un hobby che mi appassiona da molti anni è il volo simulato, stimola il mio senso di totale libertà e leggerezza. Sono un “pilota virtuale”. In casa ho un vero e proprio simulatore di volo con tanto di cockpit (cabina di pilotaggio) dove piloto sia aerei di linea come il Boeing sia caccia militari come lo storico F104. Ho anche avuto esperienze di apprendimento reale su aerei leggeri e sto meditando di prendere il brevetto per pilotare gli ultra-leggeri.

Teleblog – L’ultimo libro che hai letto? E un film che ti ha particolarmente colpito?

L’ultimo libro letto è “Il delta di Venere” di Anais Nin. Mi piace la letteratura erotica, soprattutto quando è ispirata alla libera fantasia di abili scrittori come la Nin. In particolare mi interessa il punto di vista femminile sull’argomento che trovo sempre originale e sorprendente.

La grande bellezza, il film di Sorrentino vincitore dell’Oscar, mi ha colpito molto per la sceneggiatura coraggiosa e innovativa. E’ un capolavoro di regia. La summa dei nostri geni biologici e cinematografici italiani. Racconto crudo del vuoto spirituale e creativo della nostra epoca. Film difficile perché scuote le coscienze. Senza dubbio ha meritato l’Oscar. Spero che questo film possa spronare i nostrani produttori e registi a perseguire sempre l’eccellenza, il coraggio e la professionalità, e a formare cast di attori, come nel film di Sorrentino, con spiccata formazione teatrale.

Teleblog – Ti piace cucinare? Se potessi pensare ad un piatto, una ricetta ma anche un panino per descrivere il tuo personaggio in Centovetrine che tipo di piatto sarebbe?

Purtroppo, non ho il dono della cucina. A parte qualche piatto come la “pasta alla puttanesca” o “petti di pollo sfilettati al limone”, in genere cucino per sopravvivere. I piatti prelibati li assaporo quando vado a cena da mia madre o in qualche buon ristorante. Se devo pensare a un piatto che descriva il mio Sebastian Cartelli penserei a qualcosa di raffinato, elegante e vagamente afrodisiaco come “ostriche e champagne”.

Michele D'Anca, a tu per tu con l'interprete di Sebastian Castelli in CentovetrineTeleblog – C’è un personaggio della storia o comunque un personaggio che ti ha affascinato e che ti piacerebbe impersonare?

Un personaggio storico che amerei recitare è San Francesco. Vivere il dramma potente di una vita agiata e dissoluta che si trasforma in vita ascetica in totale povertà e dedicata all’esperienza del divino, lo trovo un tema bellissimo da recitare. Capace di offrire all’attore situazioni emotive molto intense. Sarebbe una bella sfida.

Come personaggio letterario, invece, amo profondamente Amleto. Sia perché come lui ho perso mio padre da giovane, sia per la portata psicologica e filosofica dei sui contenuti, sia perché è il personaggio teatrale per eccellenza che ogni grande attore ha sempre desiderato interpretare. Un’altra bella sfida!

Teleblog – Che cosa ti conquista in una donna?

Due cose fondamentali: la sensualità e l’intelligenza. La sensualità di un corpo armonioso e seducente e la capacità di interagire mentalmente in totale libertà, che in genere è sinonimo di ironia e divertimento. In compagnia di una donna amo molto ridere.

Teleblog – Fare l’attore è anche un nutrimento per l’anima: se dovessi pensare ad un altro lavoro quale sarebbe?

Non riesco a pensare a un altro lavoro come quello dell’attore. Il talento per la recitazione è un vero dono degli dèi. Dall’età di diciotto anni non ho fatto altro che l’attore. Mi affascinano tutti i lavori artistici, soprattutto la scrittura. In effetti, prima di entrare nel cast di Centovetrine, stavo lavorando da molti anni alla stesura di un romanzo. Quando avrò di nuovo tempo da dedicargli spero di completarlo e magari di poterlo pubblicare.

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