“Il giudice meschino”: Luca Zingaretti presenta la fiction e il personaggio di Alberto Lenzi

“Il giudice meschino”: Luca Zingaretti presenta la fiction e il personaggio di Alberto Lenzi

Lunedì 3 e martedì 4 Marzo andrà in onda su RaiUno la nuova fiction “Il giudice meschino“, miniserie televisiva in due puntate con Luca Zingaretti che racconta la storia di Alberto Lenzi, un Pubblico Ministero alla procura di Reggio Calabria (qui la preview della fiction).

Un uomo che del lavoro non vuol saperne molto: è pigro, donnaiolo e amante della bella vita. Solo dopo la morte di Giorgio Maremmi (Gioele Dix), collega magistrato e amico carissimo, ucciso in un agguato, Alberto decide di cambiare rotta ed inizia a combattere la ‘ndrangheta, i criminali e gli statali corrotti.

Nel corso di un’intervista a Rai.tv, l’attore Luca Zingaretti, che nella serie interpreta appunto il ruolo di Alberto Lenzi, ha avuto modo di presentare questa fiction e di parlare del suo personaggio.

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Anzitutto, l’attore ha spiegato che, un po’ come successo con “Il Commissario Montalbano“, la fiction è tratta da un libro, nato dalla penna, in questo caso, di Mimmo Gangemi:

“Questa fiction viene da un bellissimo libro che si chiama per l’appunto “Il giudice meschino” di Mimmo Gangemi, quindi già il fatto che un personaggio viene dalla letteratura io lo guardo con più simpatia…”

L’attore, poi, ha raccontato cosa l’ha affascinato della storia e del personaggio interpretato. Il primo luogo la tematica, perchè per la prima volta in una fiction si parla di riufiuti tossici:

“In questa storia mi hanno affascinato due cose. La prima, diciamo più pubblica e meno privata, è la vicenda: per la prima volta in un libro, e sicuramente comunque in televisione, si parla di rifiuti tossici. E’ una cosa inquitante. Sopratutto lo si fa, nel nostro caso, adombrando una connivenza, se non proprio una complicità, dei servizi segreti, che purtroppo costellano e punteggiano la storia di questa nostra fragile Repubblica…”

In secondo luogo, invece, l’attore ha spiegato di essere molto affascinato dalla storia legata al suo personaggio:

“Il secondo aspetto, invece, è quello più propriamente privato. C’è sempre qualcosa che mi affascina nella vicenda di un uomo che ha smesso di decidere per la propria vita, è andato alla deriva, anche se questa deriva l’ha nascosta a se stesso chiamandola ‘bella vita’, e poi a un certo punto per un evento qualsiasi che gli attraversa la strada, in questo caso un elemento luttuoso, cioè la morte di un suo caro amico magistrato del nord, ucciso, si pensa, dalla ‘ndrangheta, anche se poi scopriremo non essere proprio così, decide di riappropiarsi della propria vita. Quindi questa cosa qua lo sciocca a tal punto da obbligarlo a fare i conti con se stesso, lo obbliga a fare i conti con quella che è stata la sua vita negli ultimi anni, e scopriremo così che è stato un magistrato di primissimo ordine che ha smesso di farlo perchè ha avuto una brutta delusione professionale, che lo ha portato a lasciare anche la sua vita personale, si è separato dalla moglie, ha perso qualsiasi tipo di rapporto con il figlio, e ha adesso una storia con una donna che ama ma senza nessun tipo di ‘intenzione seria’…”

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In questa fiction, Luca Zingaretti, dopo quasi dieci anni (dai tempi della fiction “Cefalonia“), lavora insieme a Luisa Ranieri, che oggi, nella vita reale, è sua moglie. L’attore, dunque, ci ha spiegato cosa lo ha spinto a tornare sul set insieme a Luisa Ranieri:

“Tornare con Luisa sul set è stato divertente, anche se stranamente c’è stato un po’ di imbarazzo iniziale, perchè fingere con una persona, con la quale hai un’intimità quotidiana, è difficile. Agli inizi avevamo forse un po’ schivato la possibilità di lavorare insieme, forse aspettavamo un qualcosa per cui valesse veramente la pena trovarsi insieme sul set, e lo abbiamo trovato in questa storia…”

Vi ricordo, intanto, che per tutte le altre notizie, curiosità, anticipazioni, riassunti e video streaming Rai della fiction “Il giudice meschino” potete sfogliare l’apposita categoria che trovate sul nostro sito, oppure cliccando anche qui.

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