"Lasciati baciare", la nuova webserie dal sapore teatrale basata sul testo "Girotondo" di Artur Schnitzler

"Lasciati baciare", la nuova webserie dal sapore teatrale basata sul testo "Girotondo" di Artur Schnitzler

La serie web Lasciati baciare, ispirata all’omonimo testo teatrale di Arthur Schnitzler, nasce dall’idea di riconsegnare al pubblico dell’audiovisivo l’eleganza, la classe e gli alti valori pedagogici del teatro classico. L’obiettivo è quello di donare uno spettacolo, diviso in forma episodica, che riecheggi lo “sceneggiato televisivo” tanto in voga negl’anni ’50, ’60 e ’70 e che ha visto come protagonisti i migliori interpreti della scena italiana.

Stanchi di assistere al degrado che le scene italiane stanno subendo negli ultimi anni, abbiamo deciso di tornare a questa forma di teatro “passata”, che attraverso il web, possa facilmente arrivare ai più giovani, con valenza formativa, e ai più grandi possa donare un po’ dello splendore culturale che quegli anni hanno prodotto.

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Il testo di “Girotondo” ben si presta alla struttura episodica essendo esso stesso diviso in quadri. Dieci quadri per dieci personaggi socialmente eterogenei che, come mossi da fili di un burattinaio, sono costretti a relazionarsi tra loro spinti dalla passione. I personaggi dialogano due alla volta per poi concludere il dialogo con un atto sessuale che tuttavia non viene mai mostrato o agito in scena. Uno dei due personaggi è poi protagonista anche del quadro successivo in modo da creare un concatenarsi di atti sessuali che legano le sorti della vicenda, di cui non esiste un’ effettiva trama. Da qui il titolo! Quando il conte, ultimo personaggio ad entrare in scena, si congiunge alla prostituta, la danza sessuale ha termine. O meglio, va da qui all’infinito.

Per mantenere la parvenza di ipocrita eleganza che l’autore descrive tramite i personaggi, abbiamo ideato una bambola onirica di stampo felliniano che si sostituisce alla rappresentazione dell’atto vero e proprio servendosi di un teatrino posticcio di marionette.

Il testo si chiude completando il percorso ciclico succitato.

Piccolo capolavoro realizzato dal drammaturgo austriaco Arthur Schnitzler sul finire dell’Ottocento. La prima messa in scena risale al 1920. Da subito l’opera ha creato polemiche, tanto da essere considerata pornografia. La sua prima rappresentazione avvenne venti anni dopo la sua composizione perché, in un primo momento, fu soggetta alla censura imperiale.

Girotondo, nel suo titolo originale Reigen, è un’opera teatrale a tratti grottesca che si concentra sul corteggiamento e la seduzione, mai in modo volgare. Dieci sono i personaggi per dieci quadri. In ognuno di essi c’è un dominatore e un dominato. Tutti quanti rappresentano un mondo, una classe sociale diversa, ma tutti sono accomunati dal desiderio di amore.

I dieci personaggi:
prostituta,
soldato,
cameriera,
signorino,
signora,
signore,
ragazzina,
poeta,
attrice,
conte.

I registi Giacomo Farano e Gabriele Granito, dopo avere rivisto e riadattato alcune parti del testo di Schnitzler, hanno inventato un undicesimo personaggio. Una “bambola felliniana” che diventa protagonista della storia. Una bambina maliziosa che, incastrata nel corpo di una giovane donna, gioca con i suoi burattini. I due registi attraverso l’adattamento cinematografico di quest’opera teatrale tentano di ridare decoro ad un teatro e cinema troppo spesso dimenticati.

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