Ascolti tv Sky di martedi 18 giugno 2013: 269mila per C'era una volta

Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono stati condannati a un anno e 8 mesi dal Tribunale di Milano in relazione a una evasione fiscale di circa un miliardo di euro. Gli stilisti sono stati invece assolti dal reato di dichiarazione infedele perché il fatto non sussiste. Ai due imputati è stata concessa la sospensione condizionale della pena. Il pm aveva chiesto una condanna a due anni e mezzo. Domenico Dolce e Stefano Gabbana, i due fondatori della multinazionale della moda, dovranno anche risarcire, assieme ad altri imputati, l'agenzia delle Entrate, costituita parte civile nel processo. Lo ha deciso il giudice Antonella Brambilla, che ha stabilito un risarcimento a titolo di provvisionale di 500mila euro.  Il giudice della II Sezione Penale, oltre a condannare i due stilisti a un anno e otto mesi, ha inflitto altre quattro condanne ad altrettanti imputati, tra i quali il fratello dello stilista, Alfonso Dolce, e altri manager, tutti sotto i due anni e con la sospensione condizionale della pena. Un imputato invece, Antoine Noella, è stato assolto "perché il fatto non costituisce reato".  Il giudice, in particolare, ha concesso le attenuanti generiche ai due stilisti e ad altri imputati e li ha condannati per solo uno dei due reati contestati, l'omessa dichiarazione dei redditi, e non per quello di dichiarazione infedele dei redditi. Per quest'ultimo reato (per cui tra l'altro era scattata la prescrizione) il giudice li ha assolti "perché il fatto non sussiste".  La tesi dell'accusa - Secondo i pm di Milano Laura Pedio e Gaetano Ruta (che avevano chiesto per i due stilisti una condanna a due anni e sei mesi), sarebbe stata creata nel 2004 una 'scatola' di diritto lussemburghese, la società Gado, che risultava essere la proprietaria di due marchi del gruppo, per ottenere vantaggi fiscali. In sostanza, agli stilisti era contestata un'operazione di esterovestizione.  Tuttavia il reato riconosciuto dal giudice alla sentenza di condanna è relativo a circa 200 milioni di imponibile e non alla parte rimanente, di circa 800 milioni di euro della contestazione, per cui è arrivata l'assoluzione nel merito. A marzo, la Commissione tributaria aveva confermato in secondo grado la maxi-sanzione da 343 milioni di euro a carico di Dolce e Gabbana per l'evasione fiscale.  Gli stilisti annunciano ricorso in Appello - Uno degli avvocati difensori dei due stilisti, Massimo Di Noia, che prima della sentenza in aula aveva parlato di "paradosso dei paradossi", commentando la condanna ha detto "leggeremo le motivazioni e impugneremo in Appello".

10.177.493 spettatori unici hanno seguito i canali della piattaforma Sky martedi 18 giugno 2013. Nell’intera giornata, i canali della piattaforma Sky hanno raccolto uno share medio del 7,7% (10,6% se si considera il target commerciale 15-54 anni). In prime time, tra le 21 e le 23, l’audience media dei canali Sky e’ stata di 2.045.317 spettatori con l’8,6% di share (11,4% se si considera il target commerciale 15-54 anni).

Per il Cinema, share del 2,87% in prime time. In evidenza il film The Punisher, dalle 21 su Sky Cinema Max/+1 HD, che ha ottenuto complessivamente 233.177 spettatori medi*. In evidenza anche i nuovi passaggi del film Hunger Games, dalle 21.10 circa su Sky Cinema+24 HD e dalle 13.30 su Sky Cinema 1/+1 HD, che hanno raccolto un ascolto medio cumulato di 174.823 spettatori complessivi.

Per l’Intrattenimento, il ventiduesimo episodio della seconda stagione di C’era una volta, dalle 21 circa su Fox/+1/+2 HD, ha raccolto davanti alla tv 269.043 spettatori medi complessivi, mentre la puntata de I Simpson, dalle 20.30 sugli stessi canali, e’ stata seguita da 179.196 spettatori medi complessivi.

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Tra le proposte di mondi e culture, l’appuntamento con l’undicesima stagione della serie documentaristica Affari di famiglia, in onda dalle 20.35 su History HD/+1, ha avuto un se’guito di 56.004 spettatori medi complessivi.

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