"Le Iene Show" – Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia: “Le sale da gioco dovrebbero essere eliminate perché impoveriscono il paese….Ci guadagna, credo, la criminalità organizzata” (Video)

 Le Iene Show (Domenica 28 Aprile) - Benefit degli ex Presidenti della Camera e Senato. Le dichiarazioni di Irene Pivetti, Fausto Bertinotti, Franco Marini, Pier Ferdinando Casini, Gianfranco Fini.

 

Ci vuole assolutamente un intervento legislativo 

Le sale da gioco dovrebbero essere eliminate perché impoveriscono il paese.

“Ci guadagna, credo, la criminalità organizzata 

Quello che è successo davanti a Palazzo Chigi nei giorni scorsi è stato sicuramente determinato, anche, da una persona che aveva perso tutto quello che aveva guadagnato in una di queste sale giochi

(clicca qui per il video)

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Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia è intervenuto questa sera sul fenomeno della diffusione delle sale giochi a Milano.

A seguire uno stralcio dell’intervista:

Iena: Sindaco, è mai possibile che l’Italia e Milano siano invase dalle sale giochi?

Giuliano Pisapia: “Ci vuole assolutamente un intervento e l’intervento deve essere legislativo.”

Iena: Perché legislativo?

Pisapia: “Perché i comuni purtroppo non hanno nessun potere e la legge non permette al Comune, al Sindaco di porre dei limiti quanto a materia che dipende dal Questore e dal Ministero degli Interni.

Iena: Il comune qualcosa potrà fare?.

Pisapia: “Il comune può intervenire quando la malattia c’è, ad esempio con una serie di interventi educativi nelle scuole, aiutando le famiglie ad aiutare un padre, un figlio, un marito, ma quando spesso è troppo tardi. Quindi su questo ci stiamo mobilitando, perché non può prevenire. Invece qua c’è bisogno di prevenzione più che di repressione.”

Iena: E in concreto che cosa chiedete?

Pisapia: “I Sindaci devono poter decidere sugli orari e sulla locazione, sull’ubicazione e sulla necessità effettiva che ci siano luoghi dove persone rovinano se stessi e la loro famiglia. Questo oggi non è possibile.”

Iena: Quindi in pratica non fate niente.

Pisapia: “Posso dire che abbiamo tentato con un’ordinanza di limitare il tempo di apertura e di aumentare i controlli sulle cosiddette case da gioco, ma il TAR ci ha dato torto.”

Iena: Torto? E perché?

Pisapia: “La legge non permette al Comune, al Sindaco di porre dei limiti quanto a materia che dipende dal Questore e dal Ministero degli Interni.”

Iena: E perché non collaborate col questore allora?

Pisapia: “Ma il Questore è anche limitato da un provvedimento legislativo che prevede la liberalizzazione.”

Iena: Cioè?

Pisapia: “Oggi c’è purtroppo una legge che permette a ognuno di aprire le sale e i negozi che vuole, e il questore può intervenire solo se ci sono motivi di ordine pubblico o altri motivi di carattere generale.”

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Iena: Mi sta dicendo che c’è una legge per cui fra un anno in Piazza Duomo ci potrebbero essere 50 sale slot?

Pisapia: “Questo è un rischio. Ma io spero proprio di no, perché come sindaci che si sono messi insieme stiamo spingendo perché il Parlamento approvi una legge che dia ai sindaci la possibilità di decidere se e quando dare l’autorizzazione all’apertura delle sale da gioco e soprattutto sui controlli di chi può accedere a queste sale da gioco.”

Iena: La prima cosa da fare quale sarebbe?

Pisapia: “Da parte mia dovrebbero essere eliminate perché impoveriscono il paese.”

Iena: Ci sarà qualcuno che ci guadagna però.

Pisapia: “Ci guadagna, credo, la criminalità organizzata, per questo il contrasto deve essere ancora più forte.”

Iena: In base a cosa lo dice?

Pisapia: “A Milano ci sono state decisioni e processi in cui il Comune di Milano si è costituito parte civile  rispetto ad associazioni mafiose che guadagnavano anche con questi metodi orribili.”

Iena: Orribili in che senso?

Pisapia: “Perché sono luoghi dove le persone si rovinano.”

Iena: E chi sono queste persone?

Pisapia: “L’Età media è dai 41 a 60 anni, ma purtroppo lì chi va a giocare ha una vera e propria malattia che alla fine non lo fa più smettere, uno perde e spera sempre di vincere, quindi investe altri soldi, spende altri soldi e alla fine rovina l’intera famiglia. E anche recentemente abbiamo visto un esempio molto eclatante e molto triste.”

Iena: Che esempio mi scusi?

Pisapia: “Quello che è successo davanti a Palazzo Chigi nei giorni scorsi è stato sicuramente determinato, anche, da una persona che aveva perso tutto quello che aveva guadagnato in una di queste sale giochi, perché è un vero e proprio vizio, è una malattia.”

Iena: Sindaco ma che senso ha?

Pisapia: “Si, questo è l’assurdo. Lo Stato alla fine spende più per curare questa malattia che quello che riceve.”

Iena: Quindi ci conferma che non è un business così vantaggioso?

Pisapia: “Sì, ma in ogni caso se anche così non fosse, sarebbe sbagliato perché non si può lucrare sul vizio che si trasforma in malattia.”

Iena: Infatti, e per questo le portiamo la proposta di un giocatore malato: dotare tutte le macchinette di un lettore per codici fiscali, come quello dei distributori di sigarette.

Pisapia: “Ci stavamo muovendo in questo senso, se per questo gioco, chiamiamolo tra virgolette, si impone che si possa utilizzare solo quella carta, immediatamente si conosce chi gioca per una volta e chi invece del gioco ne ha fatto già una malattia.”

Iena: Quindi siete d’accordo?.

Pisapia: “Si, perché si può intervenire a livello di sanità. Ma la cosa più assurda è che per fare un casinò in Italia ci vuole una legge apposita, invece per sale da gioco che sono altrettanto pericolose e in certi casi anche di più, invece basta un’autorizzazione dovuta dal questore..”

Iena: Effettivamente è proprio così…sono stati fatti dei decreti legge per l’apertura dei 4 casinò italiani, Sanremo, Saint Vincent, Campione e Venezia.

Pisapia: “Queste sale di gioco così come per i casinò devono essere limitate, ce ne sia una per regione, cosa che ho sempre ritenuto, e l’accesso sia controllato in maniera seria e ci siano anche controlli successivi, improvvisi.”

Iena: Faccia una proposta concreta. Controlli improvvisi? Per cosa esattamente?

Pisapia: “Per controllare che non ci fossero riciclaggio, che non ci fosse criminalità organizzata, che non ci fossero minorenni, e che ci fossero persone che giocavano per divertirsi e non per rovinare se stessi e i loro cari.”

Iena: Ha famigliari che giocano?

Pisapia: “No.”

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Iena: E’ mai stato in una sala slot?

Pisapia: “No, non sono mai entrato in una di queste case da gioco.”

Iena: Quindi non ha mai provato il gioco d’azzardo?

Pisapia: “Sono andato un paio di volte al casino per curiosità.”

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