Teleblog intervista Edoardo Purgatori, attore in "Un medico in famiglia 8": "Emiliano è un ragazzo difficile perseguitato dal suo passato" – "Sogno di visitare altri mondi come il Piccolo Principe"

Teleblog intervista Edoardo Purgatori, attore di "Un medio in famiglia 8": "Emiliano è un ragazzo difficile perseguitato dal suo passato" - "Sogno di visitare altri mondi come il Piccolo Principe"

Teleblog ha avuto il piacere di intervistare Edoardo Purgatori, giovane e promettente attore che ha preso parte a molte produzioni teatrali, televisive e cinematografiche.

Il padre, italiano, è uno sceneggiatore, mentre la madre, tedesca, è un’attrice. La recitazione ha sempre fatto parte della sua vita, fino a quando ha deciso di rendere questa sua “passione” qualcosa di più.

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Dopo una ricca carriera teatrale, Edoardo Purgatori è apparso in tv, seppur con piccoli ruoli, in fiction come “Donna detective“, “Un caso di coscienza 4“, “Eroi per caso“, “Mia Madre” e “Anita Garibaldi“.

In queste settimane, invece, lo stiamo vedendo nella fiction di RaiUnoUn medico in famiglia 8“. Qui interpreta il ruolo di Emiliano, un tatuatore che farà perdere la testa alla giovane Annuccia (Eleonora Cadeddu).

Edoardo, inoltre, è attualmente al Teatro Abarico di Roma con lo spettacolo “The Shape of Things” di Neil Labute, diretto da Michele Coggiola e Maurizio Pepe, spettacolo che verrà poi portato anche a Milano e a Londra.

Se anche voi avete voglia di conoscerlo meglio, allora non perdetevi la nostra intervista…

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Teleblog: Domanda di rito: Chi è Edoardo Purgatori? Presentati ai nostri lettori.

Edoardo Purgatori: Ciao a tutti, sono Edoardo Purgatori e faccio l’attore. Sono nato a Roma ventiquattro anni fa, e ho vissuto lì gran parte della mia vita. Ho un fratello e una sorella più piccoli, e un gatto di 8 kg che si chiama Leo. Fin dall’asilo ho frequentato la scuola tedesca a Roma. Proprio lì ho cominciato a coltivare la mia passione per il teatro e la recitazione.

Teleblog: La tua è una famiglia d’arte: tuo padre, italiano, è uno sceneggiatore, mentre tua madre, tedesca, è un’attrice. Quanto ti ha influenzato questo e quanto ti ha aiutato nella tua carriera d’attore?

Edoardo Purgatori: Molto. Ringrazio la mia famiglia per non avermi mai imposto limiti, dandomi la libertà di provare tutto quello che mi incuriosisse. Quando infatti cominciai a interessarmi nella recitazione, i miei genitori mi spinsero a nutrire questo interesse, portandomi spesso a teatro e al cinema. Vivere in un ambiente in cui raccontare storie è una ragione di vita mi ha influenzato molto. Quando decisi di far diventare la mia passione, il mio lavoro, i miei inizialmente si preoccuparono. In particolare mio padre. Troppe volte mi sono sentito dire da lui che il lavoro dell’attore è un lavoro precario, e che pochi riescono a vivere di questo mestiere. Sono completamente d’accordo. E allo stesso tempo quando si ha una passione, la ragione perde di peso. E per il grande amore che si ha, si fa di tutto. Io non mollo mai. Li convinsi con i fatti. Ora sono due pilastri fondamentali nella mia carriera.

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Teleblog: Cominci a studiare recitazione da piccolissimo. Una grande “scuola” è stata sicuramente il teatro. Ci parli un po’ del tuo percorso artistico?

Edoardo Purgatori: Le mie prime esperienze da attore le ebbi da piccolo con i miei fratelli. Ci divertivamo a travestirci dai personaggi che vedevamo nei film. Un giorno ero Indiana Jones, l’altro James Bond. Poi a tredici anni entrai a far parte della compagnia teatrale della scuola tedesca. Imparai molto in sei anni di spettacoli, davanti a tutta la scuola. Ebbi la fortuna di poter osservare, sperimentare, riconoscere. Devo molto ai miei insegnanti. A diciotto anni iniziai a seguire dei workshop con insegnanti dell’ Actors Studio di New York. Partii per Londra, e dopo una serie di audizioni fui ammesso alla “Oxford School of Drama”. Gli anni che ho vissuto in Inghilterra hanno cambiato la mia visione di questo lavoro. Ora studio con un insegnante americano dell’ Actors Studio parallelamente al mio lavoro professionale.

Teleblog: Hai preso parte, seppur con piccoli ruoli, a molte fiction. Ricordiamo ad esempio “Donna detective“, “Un caso di coscienza 4“, “Eroi per caso“, “Mia Madre” e “Anita Garibaldi“. A quale dei ruoli da te interpretati ti senti più legato e perchè? C’è stata un’esperienza che ti ha segnato più di altre?

Edoardo Purgatori: Il ruolo al quale mi sento più legato tra questi è quello di Nino Bixio in “Anita Garibaldi”. Per la prima volta ho interpretato una persona realmente esistita. Nino Bixio è stato un personaggio importante nella storia dell’unità d’Italia. Ho avuto una grande responsabilità. Spero di avergli dato il giusto rispetto. A suo modo ogni esperienza lavorativa mi fa crescere. Non riuscirei a sceglierne una. Sarebbe levare valore alle altre.

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Teleblog: In queste settimane ti stiamo invece vedendo nell’ottava serie di “Un medico in famiglia“, dove interpreti il ruolo di Emiliano, un tatuatore che farà perdere la testa ad Annuccia (Eleonora Cadeddu). Ci parli un po’ di questo personaggio?

Edoardo Purgatori: Emiliano è un ragazzo di ventitré anni, che vive in una borgata romana. Da piccolo ha perso la madre e del padre non si sa nulla. Lasciato a se stesso, ha imparato a vivere la vita contando solo sulle proprie forze e imparando dai propri sbagli. Emiliano è cresciuto in quartieri, dove la droga e il crimine fanno parte della quotidianità. Non avendo una famiglia come punto di riferimento ed essendo giovane, si è lasciato attrarre da questo mondo. Aprendo il suo negozio di tatuaggi ha definitivamente voltato pagina, ma il suo passato continua a perseguitarlo.

Teleblog: Com’è stato lavorare al fianco di Eleonora Cadeddu? C’è stata subito sintonia o, inizialmente, ci sono stati dei momenti d’imbarazzo?

Edoardo Purgatori: Lavorare con Eleonora è stata una bellissima esperienza. Mi ha fatto subito sentire a mio agio, parte della famiglia. Spesso mi faceva da Cicerone sul set, raccontandomi aneddoti e storie dalle passate stagioni. Dal principio c’è stata una grande sintonia tra di noi, il che ha reso il lavoro, un vero piacere.

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Teleblog:Un medico in famiglia” è senza dubbio una delle fiction più conosciute dal pubblico italiano (d’altronde sono ormai passati 15 anni dalla messa in onda della prima serie). Tu avevi già seguito le precedenti serie? Se si, com’è stato prendere parte ad una fiction che per anni seguivi da semplice telespettatore?

Edoardo Purgatori: Da piccolo seguii le prime serie di Medico. Mi ricordo Elio Germano che interpretava il Pasticca. Già a quei tempi mi aveva impressionato. Personalmente non avrei mai immaginato di entrare a fare parte del cast. Sono molto fortunato a lavorare con un team di persone che stimo molto.

Teleblog: Qual’è il ricordo più bello che conservi di quest’esperienza?

Edoardo Purgatori: Fare parte di questa grande famiglia, il cast, la produzione, i tecnici, tutti hanno reso questa esperienza indimenticabile. Ho imparato moltissimo da tutti e ne sono immensamente grato.

Teleblog: Ti va di raccontarci un aneddoto divertente avvenuto sul set?

Edoardo Purgatori: Una volta Eleonora mi ha portato in giro per il set a Cinecittà e siamo passati per la cioccolateria di Bianca. Goloso come sono, ho visto dei cioccolatini e di nascosto ho cominciato a mangiarne un paio. Quando Eleonora mi ha visto, mi ha subito fermato spiegandomi che probabilmente erano lì da un paio di anni.

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Teleblog: Ho letto che ti piace molto la moda. Lavori anche come modello?

Edoardo Purgatori: Non lavoro come modello, sono troppo basso… Però ho avuto la fortuna di conoscere delle persone che lavorano nel campo della moda, siamo diventati amici e poi mi hanno coinvolto in progetti stupendi. Sono stato molto fortunato.

Teleblog: Quanto è importante secondo te la moda per i ragazzi che, spesso, oggi tendono a basarsi solo sul “seguire le marche”?

Edoardo Purgatori: Quando andavo a scuola, vestirsi con le marche che andavano di moda, era fin troppo importante. Se volevi essere parte di un gruppo, come vestivi era fondamentale. Crescendo ho imparato quanto questa necessità fosse una perdita di tempo e denaro. Sicuramente tutti noi amiamo piacere ed essere accettati da altri, ma alla fine conta chi siamo a prescindere da come ci vestiamo. Basarsi solo sulla superficie delle cose ci rende cechi a tutto il resto, il che è un peccato. Annullarsi e conformarsi non è l’unico modo per fare amici. Solo ora, sto cominciando a rendermi conto di quanto vestirsi secondo la moda abbia poco valore. Prima ci liberiamo da questa pressione sociale e prima abbiamo la possibilità di capire chi siamo, cosa ci piace e come desideriamo vestirci. Ora mi vesto come voglio, a prescindere dalla moda del momento.

Teleblog: Parliamo un po’ di te… un tuo pregio e un tuo difetto.

Edoardo Purgatori: Un mio pregio è saper riconoscere facilmente quando sbaglio e conseguentemente offrire di cambiare immediatamente. Un mio difetto è l’essere molto impaziente.

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Teleblog: C’è qualche attore/attrice con cui ti piacerebbe lavorare un giorno?

Edoardo Purgatori: Ho una lista di attori/attrici con i quali desidero lavorare. Tra i primi della lista ci sono Jessica Chastein e Michael Fassbender. Marlon Brando sarebbe stato il primo, se fosse ancora vivo.

Teleblog: C’è un progetto in particolare a cui ti piacerebbe prendere parte o c’è un ruolo in particolare che ti piacerebbe interpretare?

Edoardo Purgatori: Mi piace raccontare storie che toccano tutti noi. Storie che ci ricordano quanto siamo simili a prescindere dal sesso, il colore della pelle, le preferenze sessuali e altre forme di discriminazione. Ogni ruolo o storia che aspira a raccontare questo mi affascina e desidero esserne parte. Un esempio recente è il film francese “Quasi Amici”.

Teleblog: Qual’è la cosa che ti fa più paura?

Edoardo Purgatori: Mi fa molta paura vivere una vita solo per me stesso e non aver cambiato in meglio il mondo che ho trovato.

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Teleblog: Quali sono i tuoi hobby? Cosa ti piace fare durante il tuo tempo libero?

Edoardo Purgatori: Amo fare sport all’aperto come lo Snowboard o il Surf. Fare sport in generale mi aiuta a liberare la mente. Mi piace viaggiare e conoscere altre culture, imparare cose che non sapevo. Poi sto ricominciando a coltivare il piacere della lettura, una cosa che ho trascurato molto da piccolo perché preferivo giocare ai videogiochi.

Teleblog: Un sogno nel cassetto?

Edoardo Purgatori: Oltre al lavoro che sto facendo, sogno di visitare altri mondi come il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry.

Teleblog: Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi prossimi progetti?

Edoardo Purgatori: Al momento sono al Teatro Abarico di Roma con lo spettacolo “The Shape of Things” di Neil Labute, diretto da Michele Coggiola e Maurizio Pepe. Lo spettacolo è recitato in lingua inglese da un cast internazionale di ragazzi giovani e molto talentuosi. Dopo Roma lo porteremo a Milano e poi a Londra. Poi ho altri progetti non ancora ufficiali in cantiere. Per scaramanzia non li dirò, ma non appena lo saranno vi terrò al corrente!

Intervista a cura di Daniela Bella per Teleblog

Fotogallery Edoardo Purgatori

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