The Walking dead premiere: la recensione di Stefano D'Auria

Oppressione, Angoscia, Paura, Ansia. In una parola, The Walking Dead.

Lunedì 1 Novembre, ore 22:45, sul canale 110 di SKY, ovvero Fox, è andata in onda, in contemporanea mondiale, la prima puntata della serie The Walking Dead, la serie prodotta dalla Gale Anne Hurd della serie Terminator, da Robert Kirkman e Frank Darabont (questi ultimi anche ideatori della serie).

Rick Grimes (Andrew Lincoln), un agente di polizia con diversi problemi familiari, viene ferito durante una sparatoria e finisce in coma per alcuni mesi. Risvegliatosi, davanti ai suoi occhi si presenta uno scenario apocalittico. L’ospedale è a pezzi, non c’è nessuno né all’interno né nelle immediate vicinanze. Solo corpi ammassati ovunque. Ben presto, anche grazie alle spiegazioni di Morgan Jones, il quale gli spiega che una misteriosa febbre si è diffusa nel paese, trasformando i morti in Zombi affamati di carne umana (Walkers nella versione originale). Separatosi dai due, Rick si incammina verso la città di Atlanta dove, stando alle informazioni di Morgan, si può trovare rifugio dai Walkers. Inizia così il suo viaggio in un mondo che sembra ormai in mano ai morti viventi.

Tratta dall’omonima serie a fumetti dello stesso Kirkman, da Tony Moore e da Charles “Charlie”Adlard (il creatore del personaggio del giudice Dredd) la serie sembra non aggiungere altro agli innumerevoli film sugli Zombie che hanno infestato (è proprio il caso di dirlo) il grande e il piccolo schermo, dai capolavori di George A. Romero (pieni di critica contro il razzismo e il sistema consumistico americano), a 28 Giorni dopo (anche se più che Zombi nel film di Danny Boyle si trattava di persone infettate da una variante del virus della rabbia), alle serie di Resident Evil, al recentissimo La horde ecc. Una persona, o un gruppo, che si ritrovano catapultate in un incubo senza fine.




Inoltre, almeno nelle intenzioni dell’ideatore del genere George A. Romero, la lentezza degli zombi rivela tutta l’inesorabilità della tragedia. La serie sembra trarre spunto da quest’idea. Rick non sa che cosa sia successo, perché i Walkers cammino sulla terra, sa solo che vuole sopravvivere.

Più che su effetti speciali debordanti o su scene macabre la serie punta tutte le sue carte sull’atmosfera. Infatti il regista Frank Darabont (The Mist) crea una perfetta miscela di angoscia e di oppressione. Lo spettatore ha la stessa sensazione fastidiosa e snervante di essere sempre osservato dai Walkers (qui più silenziosi che in altri film) e che qualcosa stia sempre per sbucare all’improvviso da dietro un angolo.

Quindi più che una serie horror, una serie basata su tensione e oppressione, fatta per distillare la paura con il contagocce, molto, molto lentamente.

Quindi, date le premesse, una serie molto accattivante ed interessante e destinata molto probabilmente, dato il buon successo di pubblico, ad avere anche una seconda e magari una terza serie, magari composte da più dei sei episodi previsti per la prima stagione

Curiosità:

Negli Stati uniti l’episodio pilota (in italiano “I Giorni Andati”) è durato 60 minuti. In Italia è nel resto del mondo solo 45 minuti, la versione più lunga andrà in onda il 7 novembre alle 23:35 sempre su Fox.

Stefano D’Auria per Mag-Series USA

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