Squadra Antimafia-Palermo Oggi 2: Riassunto episodio del 27 aprile
Omicidi, sparatorie, così inizia la prima puntata della tanto attesa seconda stagione di Squadra Antimafia-Palermo Oggi. La polizia prepara un blitz per arrestare i fratelli Abate, ma i poliziotti entrano senza l’autorizzazione di Claudia Mares e a farne le spese sono i fratelli di Rosy, due muoiono, mentre Nardo (Sergio Friscia) riesce a scappare e a nascondersi.
Un anno dopo, niente sembra essere cambiato, Claudia Mares (Simona Cavallari) lotta ancora contro la malavita e Rosy (Giulia Michelini), rimasta da sola, cerca di andare avanti, ma qualcosa in realtà lo è cambiato.
Durante un appostamento, la Mares scopre che Ivan di Meo (Claudio Gioè), l’ uomo che ha amato e che credeva morto, è ancora vivo, e questa volta è proprio lui il cattivo (o almeno sembra). Lo “sbirro” così viene soprannominato, porta i calabresi all’incontro con l’avvocato Cifalà (Gaetano Aronica) che si occupa delle “finanze” di Nardo Abate, ma appena entrato nel ristorante, Ivan scopre che ci sono delle cimici, e quindi la polizia è costretta ad intervenire. Uno di loro muore, due vengono arrestati, mentre Di Meo riesce a fuggire.
La Mares chiede aiuto al suo ex collega, Alfiere (Ninni Bruschetta), mentre qualcuno cerca di uccidere Rosy. Ma la Polizia li troverà a Reggio Calabria, e grazie a questa pista si scopre anche che Nardo Abate sta cercando di mettersi “in proprio”, vuole comprare la droga proprio dalla Colombia, direttamente alla “fonte” e questo ha fatto allertare i Calabresi.
L’attenzione ora è puntata su il “Santo”, Gaetano Lipari, un grosso trafficante colombiano, e sull’avvocato di Nardo, Cifalà. Intanto a Rosy viene inviata una guardia del corpo, che in realtà è un “infiltrato” che collabora con Filippo Di Silva (Paolo Pierobon), un agente dei servizi segreti, che ha proposto alla Mares una collaborazione per trovare Ivan Di Meo, ma che la donna non ha accettato.
Lo “sbirro” incontra Nardo, mentre Cifalà deve ritirare dei soldi da un imprenditore edile, che lo caccia in malo modo ma che per questo perde la vita. Rosy va a letto con la sua guardia del corpo, che l’indomani riesce a installare un programma “spia” nel pc dell’avvocato per conto della squadra, grazie al quale, quest’ultima, riesce a scoprire che il carico di droga sta arrivando, ma purtroppo non riescono a fermarli. In compenso dai video della sicurezza si vede benissimo che Ivan è riuscito a far arrivare il carico e, insieme a Licciardello, a portare via la droga.
La Mares è distrutta, torna a casa disperata, viene raggiunta da Alfiere, i due parlano, ma appena l’uomo va via, lei scopre si avere una microspia piazzata in casa, sicuramente per volere di De Silva, Licciardello è in pericolo. Alfiere irrompe in casa sua, l’uomo colpito ma è ancora vivo e dice dove ha lasciato Di Meo. La donna arriva sul luogo, ma qualcuno l’ha già preceduta, c’è Di Silva sul posto e mentre i due sono dentro arriva anche Ivan, che capisce tutto e scappa, ma lei riesce a seguirlo e a fermarlo, gli intima di fermarsi, ma lui non la ascolta e lei gli spara, dopodiche si avvicina e gli chiede spiegazioni e anche questa volta ha la solita risposta “Non è come sembra”. Fatto sta che riesce a convincerla e lei rischiando tutto per tutto lo porta a casa con sè, Ivan le confida che lui è un infiltrato, anche l’anno prima lo era, Di Silva lo vuole morto perchè è lui il più marcio di tutti, ma lei deve coprirsi le spalle…”Da Chi?”, “Da Rosy!”