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Elisabetta Pellini, da Le tre rose di Eva a Sirene: ecco la nostra intervista

Un’attrice che conosciamo molto bene e amiamo che è tornata con altri impegni anche al cinema.

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Elisabetta Pellini

Elisabetta Pellini (qui la nostra intervista di qualche anno fa), dopo averci divertito in Sirene, con la sua interpretazione in Colpi di cuore, la telenovela che le sirene guardano per apprendere il comportamento umano, la dolcissima e bravissima attrice, in questo periodo ci sta regalando emozioni con il suo ruolo drammatico, Annalisa, ex moglie del vice questore Giovanni Nemi, interpretato da Giuseppe Zeno, nella nuova serie thriller su Rai 1, Scomparsa, per la regia di Fabrizio Costa.

Al cinema è di prossima uscita Stato di ebrezza di Luca Biglione ma Elisabetta Pellini ci ha sorpreso quest’anno con il suo primo lavoro da regista, La Signora M – Una storia vera, un cortometraggio che ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione dell’Italian Pavilion ed è stato premiato come miglior regia al Terra di Siena Film Festival.

Raccontaci di cosa tratta il tuo corto, La Signora M…

La signora M è stato girato in un castello a Montenero Sabina e tratta del malocchio. È una storia vera della sceneggiatrice Raffaella Anastasio, una mia amica, e, racconta di quando, da bambina, lei ebbe la tonsillite e la madre non riusciva a curarla con gli antibiotici e si convinse avesse il malocchio. La portò da una signora che faceva il rito del malocchio e da questo ho anche scoperto che il rito per avere veramente efficacia bisogna farlo almeno tre volte, altrimenti non serve a nulla.

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C’è una ragione particolare per cui hai scelto questo tema?

Sono superstiziosa ma non troppo. Ogni scaramanzia ha dietro una spiegazione, come l’olio che cade o lo specchio che si rompe o il gatto nero che attraversa la strada. Gli attori, ad esempio, sono molto legati al destino e alla fortuna, ad esempio, quando sono stata a Napoli, mi sono fatta regalare il cornetto, perché so che non si compra ma va regalato.

Oltre al cornetto, indossi anche qualcos’altro, tipo un colore feticcio?

Indosso i colori che mi stanno bene, d’inverno ad esempio, evito il verde e il grigio, mentre d’estate, con l’abbronzatura, bene o male, stanno bene tutti i colori.

Dopo essere stata una delle dark lady più affascinanti, in Sirene di nuovo in un ruolo comico, dopo Gomorroide de I Ditelo Voi…

Mi diverte interpretare ruoli comici, nella vita sono così. Nel corso della mia carriera mi sono cimentata in diversi ruoli, la dark lady, la suora, la prostituta, la svanita. Il bello di fare l’attrice è togliersi il proprio essere e i propri vestiti e dimenticarsi, per quel periodo, chi sei e giochi a essere qualcun altro.

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Elisabetta Pellini

Ci sono degli studi particolari che fai per affrontare ogni singolo personaggio o usi sempre lo stesso metodo?

Leggo bene la sceneggiatura e faccio una scaletta del personaggio su cosa gli succede, perché, quando giriamo, non c’è un ordine cronologico come lo vedete voi finito. Ad esempio, se mi sono rotta un dito di una mano, dopo venti scene devo scrivere, non scriverò bene come se non me lo fossi rotto. È importante sapere il passato, immaginarselo e capire quello che succederà. In base al personaggio, poi, approfondisco, quando ho fatto la tossica sono andata nei SerT, i centri di servizi per le tossicodipendenze, per cercare di conoscere sempre le persone. Inoltre, non devi mai avere un giudizio sul personaggio che interpreti, altrimenti non arriva, e poi conoscere se stessi, capire bene quali sono le tue emozioni per trasformarle e identificarle in quello che ti fa sorridere o piangere, quello che ti da rabbia, ecco, in quel momento, penso a quello e cercare di trasmetterlo agli altri. Io sono in analisi, vado da una psicologa, perché se non avessi fatto l’attrice sarei diventata una psicologa, mi ha sempre interessato molto sia l’interpretazione dei sogni sia il pensiero delle persone. Il mio sogno sarebbe di poter capire subito le persone, prenderei sicuramente meno fregature nella vita.

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Elisabetta Pellini

Cosa ti aspetti per il nuovo anno? Che cosa sogni?

I sogni sono segreti e se li dico, non si avverano. Sognare è la cosa più bella della vita. Bisogna sempre sognare in grande e non essere tirchi nella vita, soprattutto sui sogni.

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Ami molto viaggiare. Che cosa riporti a casa dopo questi viaggi?

Porto a casa qualunque cosa, con i viaggi mi piace conoscere le culture, la gente, ogni posto, anche se ti sposti in Italia, un Paese meraviglioso, conosci delle meraviglie. In Italia, ad esempio, ogni regione ha una sua ricetta, un suo prodotto, un proprio modo di pensare, di vestire, di comportarsi, ed è bellissimo questo Paese, che dal Nord al Sud cambia tantissimo. Mentre nel resto del Mondo, la cosa più bella di un viaggio, di là della natura e del paesaggio, è il confrontarsi con culture diverse e cerco sempre di rubare delle storie, di ascoltare, di confrontarmi, di rubare delle immagini consenzienti, perché bisogna avere anche rispetto di chi non vuole essere fotografato. Succede spesso di andare in paesi poveri, dove ti chiedono soldi per avere una foto, una cosa orrenda. Preferirei offrire qualcosa, tipo un gelato, soprattutto ai bambini, perché se ti chiedono i soldi perché disperati, gli insegni a fare l’elemosina, che ritengo una cosa negativa.

In Africa ho regalato un gelato a una bambina che voleva i soldi e lei lo guardava e mi diceva: Che cos’è questa cosa rosa? Ma è fredda? E, io le rispondevo: è buona assaggiala. Quando l’ha assaggiato la bambina, si è emozionata. Rimane per me un ricordo straordinario ed è un regalo che lei ha fatto a me e non viceversa.

Foto da Facebook.

Nicola Garofano per Teleblog.it

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