Attore napoletano tra teatro, cinema e fiction televisive, lo rivedremo prestissimo in tv.
Antonio Milo è un attore italiano di teatro, cinema e televisione. Dal 1987 al 1990 frequenta l’accademia di recitazione e partecipa a diversi seminari di tecniche recitative tenuti da Michael Margotta, membro a vita dell’Actor’s studio di New York. A teatro prende parte in opere importanti come L’imbecille e La giara di Luigi Pirandello o l’Otello di William Shakespeare.
Il suo primo ruolo al cinema è in Caro diario (1993), diretto da Nanni Moretti. Dagli anni 2000 inizia una lunga carriera in televisione. Interpreta il personaggio di Sante Lo Foco nelle due stagioni di Gente di Mare. Recita in varie serie poliziesche, quali Distretto di polizia, La nuova squadra e Il commissario Montalbano – Una voce di notte. Lo vedremo da lunedi 8 maggio in prima serata Rai Uno ne Il commissario Maltese con Kim Rossi Stuart.
Ecco la nostra piccola intervista all’attore.
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Sarà nella nuova serie per Rai Uno Il commissario Maltese con Kim Rossi Stuart: ci può parlare di questa serie e del suo personaggio?
Narra delle gesta del commissario che torna nella sua Sicilia e si ritrova a fare i conti con la Mafia. Ambientato negli anni ’70. E’ una fiction che ha un respiro internazionale, è una co-produzione italo-tedesca. E’ un taglio nuovo sulla scia della “Porta Rossa”, la Rai deve innovarsi per provare a concorrere con colossi quali Netlix e le serie tv americane.
Ancora un commissario in tv: non c’è rischio saturazione?
Evidentemente funzionano, ci troviamo in una società dove c’è necessità di pensare alla figura dell’eroe. La realtà oggi è talmente surreale che si ha difficoltà a raccontarla se non attraverso delle figure eroiche, come quella dei commissari. Io auspicherei anche una fiction su chi fa volontariato, che sono comunque eroi di altro genere.
Ha visto la serie Rocco Schiavone? Se si cosa ne pensa?
C’era il mio amico Giallo, quindi assolutamente sì. Spero che i prodotti della Rai possano andare sempre verso questa direzione: anche lì c’è un fondo letterario, un po’ come Montalbano.
Ha partecipato anche alla serie Gomorra: ci racconta un pò quell’esperienza di set?
L’esperienza lì è stata bellissima e mi ha arricchito molto. Ho avuto l’opportunità di lavorare con grandi attori e grandi amici, come Fortunato Cerlino. Era la prima volta che lavoravo con Marco, c’era un grande affinità con lui e anche con Stefano, che avevo precedentemente incontrato nella Squadra. Poi toccare con mano alcune realtà della mia città, come quella delle Vele, finisce per insegnarti tanto.
Un ruolo che le piacerebbe tanto interpretare al cinema o in tv?
Forse non l’hanno ancora scritto. Mi interesserebbe fare il personaggio del cattivo, perché raccontare un essere umano significa avere la capacità di presentarlo in tutte le sue sfaccettature, la linea è sempre molto sottile. Ad esempio bisogna capire perché un personaggio diventa cattivo e non etichettarlo a prescindere.
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Ci può parlare della Bottega dell’attore dove insegna recitazione?
In realtà è un posto che abbiamo voluto io e Gianluca, un posto da dedicare all’attore dove io stesso posso preparare dei provini o un personaggio. Nel tempo morto, ci si può tenere allenati e confrontarsi con gli altri.
Prossimi progetti di cui ci può anticipare qualcosa?
Ci sono in pentola delle cose che bollono sia per quanto riguarda le fiction che il cinema, però per scaramanzia preferisco non parlarne. Speriamo bene.
Foto: Facebook.