Una delle attrici storiche della soap napoletana ora anche conduttrice per Foxlife. Conosciamola meglio.
Ilenia Lazzarin sarà la nuova conduttrice della seconda stagione del format Un contadino cerca moglie, che andrà in onda dal 19 ottobre alle 21 su FoxLife. Bravissima attrice e ragazza espansiva e gioviale, Ilenia da quindici anni interpreta il ruolo di Viola Bruni nella fortunata soap napoletana, Un posto al sole, che quest’anno celebra il suo ventennale.
Abbiamo intervistato Ilenia Lazzarin durante la serata finale del Galà del Cinema e della Fiction della Campania.
Presto ti vedremo in ruolo di conduttrice nel format Il contadino cerca moglie su Foxlife…
Per me è una grandissima opportunità e sono molto emozionata. È una grande responsabilità perché il timone lo lascia Simona Ventura, un’icona della tv, e non c’è un paragone da fare. Spero, almeno, di essere all’altezza del programma.
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Con quali emozioni hai affrontato questa proposta?
In verità, il provino loro l’hanno fatto a me ed io l’ho fatto a me stessa. Non sapevo se ero in grado di sostenere un tipo di linguaggio per me completamente diverso. Faccio l’attrice da quando avevo sedici anni e, per la prima volta, mi sono trovata a condurre, da sola, un programma intero, anche se venivo da un talent di Ray “Due posti al sole”, che ho fatto l’anno scorso per il web. Ero in giuria con Patrizio Rispo e Claudio Di Biagio, quindi, non era una cosa difficile da fare, non era una conduzione nelle mie mani. Per me la responsabilità più grossa era l’essere in grado o no di condurre. Ho dovuto imparare molto e da quando abbiamo iniziato a girare e, lo stiamo ancora facendo, perché questa settimana abbiamo registrato dei lanci, sono migliorata tantissimo, lo vedo nella scioltezza. Per me è stato importante iniziare a farlo, ho scoperto di riuscire anche in questo mestiere. Ho dovuto imparare, però, tre linguaggi fondamentali che sono quello classico della conduzione che c’è nella prima puntata, in cui, presento i contadini e i pretendenti. La narrazione che è un linguaggio più radiofonico, in cui faccio tutti i lanci. E, poi, c’è il reality vero e proprio, tutto sull’improvvisazione. Vado a parlare con i concorrenti, uno scoppia a piangere, l’altra si arrabbia, quindi, li devo calmare. C’è più un linguaggio empatico con loro e da psicoterapeuta e diplomatica, cerco di fare da paciere a tutti. Ho dovuto scoprire tutte e tre le varie vie di comunicazione.
Come ti sei trovata, in queste prime puntate che hai registrato, con i contadini, le location…
Le location sono stupende. Abbiamo fatto la Lombardia nella fattoria di Riccardo. L’Umbria con Sebastian. Ferrara, quindi Emilia Romagna. Abbiamo fatto Lazio e Marche con la ragazza Alessandra. Quest’anno una cosa molto bella, rispetto all’edizione scorsa e che rende, secondo me, il programma più completo, è la novità che non ci sono solo contadini maschi con cinque pretendenti donne, ma c’è un contadino gay con cinque pretendenti maschi e una contadina donna con i maschi, ed è una curiosità sociologica, vedere e studiare questi approcci diversi.
Cosa ti aspetti da questa esperienza di conduttrice?
Vediamo le nove puntate e aspettiamo il risultato. Spero di essere all’altezza e che, la critica del pubblico, quella più spietata, sia buona e che ci siano dei buoni ascolti. Non oso pensare a un paragone, rispetto all’anno scorso, ripeto, perché era un altro programma. Simona Ventura è una conduttrice per antonomasia, l’icona della tv, lei fa tutto un altro tipo di programma. Rispetto al suo, vorrei provare a vedere com’è la conduzione di Ilenia Lazzarin, come sarà “Il Contadino cerca moglie”, seconda edizione di Ilenia Lazzarin. La cosa bella del programma è che, se devo essere sincera, si fa da solo perché i contadini e i pretendenti ci credono veramente. È un programma che ha fatto dei record pazzeschi in dieci anni nel mondo e sono nati 135 bambini e celebrati 72 matrimoni, quindi, i concorrenti ci credono davvero. Solo l’edizione italiana dell’anno scorso, su cinque concorrenti, si è formata una coppia e hanno fatto un bambino e sono in procinto di sposarsi, è un grande risultato. La conduzione è importante, ma il programma è bello, loro ci credono e formiamo coppie che speriamo siano durature.
C’è qualcuno che ti piace di più. Puoi fare delle tue considerazioni personali o devi essere asettica?
A me piacciono tutti e cinque, perché sono tutti diversi, ognuno con delle caratteristiche precise ed è bello vedere l’approccio diverso di ognuno di loro, anche quello che cercano, c’è la persona magari più profonda etc. Il gap generazionale è di vent’anni, perché abbiamo Riccardo che ha 27 anni, Christoph 26 anni, Sebastian 47, Marco 43 e, in mezzo, abbiamo Alessandra che ha 32, quindi, abbiamo tutti i tipi di fasce di età ed è bellissimo studiarli e vedere i vari approcci e, soprattutto, quello che vogliono e desiderano, in base, chiaramente, alla loro fase della vita e alle loro delusioni d’amore, che hanno avuto fino a quel momento e, quindi, le esperienze che hanno fatto.
Cosa ti ha colpito in questo programma?
Mi hanno emozionato molto tutti quanti. Ci sono alcune storie che, magari, sono più vicine alla mia e, allora, mi hanno toccato un po’ di più, però sono persone molto vere e spero tanto che si realizzi l’amore per loro.
Come ti sei divisa tra il set di Un posto al sole e quello del Contadino…
Ho fatto una parte in contemporanea, cercando di non uscire. Per un periodo, poi, siccome il mio personaggio andava in viaggio di nozze in Australia, ne ho approfittato e ho fatto subito, in quelle settimane, il programma.
Avete ricevuto un Premio Speciale per il Ventennale di Un posto al Sole all’ottava edizione del Galà del Cinema e della Fiction della Campania…
Io sto da solo quindici anni, però mi ritengo parte del cast in maniera completa. Sono entrata alla sesta stagione, ma sono andata a rivedermele tutte, quindi, ho recuperato. È un record italiano e possiamo vantarci perché è un onore e un orgoglio e, secondo me, dobbiamo dire grazie, sicuramente alle persone che ci sostengono e ci guardano con stima e affetto, ma anche alla produzione che ci ha messo il suo. L’affiatamento che c’è tra noi attori sul cast, non c’è competizione, ognuno ha il suo ruolo e il suo spazio. Gli autori sono bravissimi, riescono sempre a mettersi in discussione, si tengono al passo con i tempi, perché se fossimo rimasti tutti a vent’anni fa, sarebbe un prodotto vecchissimo e avrebbe già chiuso da un pezzo. Trattiamo temi attuali, con un linguaggio giovanile, nuovo e attuale, che rende il prodotto fresco e nuovo ogni anno.

Al cinema, invece, stai pensando di fare qualcosa? Ti stanno proponendo qualcosa? Hai fatto dei provini?
No, niente, ma mi piacerebbe, anche perché non è così difficile incastrare il cinema con Un posto al sole. Un film si gira in cinque o sei settimane, quindi è fattibile, come ho girato Un contadino cerca moglie, sono convinta che posso tranquillamente anche girare un film. Mi piacerebbe, però, riuscire a fare conduzione e recitazione, perché resta sempre il mio primo lavoro e la mia prima passione. Ho scoperto di avere anche delle capacità nella conduzione, una vera sorpresa per me, loro lo davano quasi per scontato quando ho fatto il provino, ma io mi sono sorpresa di me stessa. Spero di andare avanti con entrambe le strade, una non preclude l’altra.
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Non ti proponi, quindi, per il cinema?
In questo momento non lo sto facendo perché sono sempre stata strapresa da altre cose, però, sì, dovrei.
Ti sei laureata da qualche anno…
Sì, e continuo gli studi da me, a livello individuale, sempre sulla psicologia e mi hanno aiutato tantissimo anche per un programma come Il contadino cerca moglie. Ho dovuto attingere a tutti i corsi che, ancora, sto facendo, di psicologia, di psicoterapia sull’amore, che mi aiutano tantissimo poi sia per i film che faccio, sia per la mia vita personale e sia, in questo caso, per la conduzione di un programma sull’amore.
Ti piacerebbe avere uno tuo studio da psicologa?
Non ne avrei il tempo e non avrei neanche la capacità. Se avessi un’altra vita, magari avrei uno studio tutto mio, ma studierei di più. È una grande responsabilità perché hai a che fare con cuori infranti, persone depresse o persone che arrivano a suicidarsi perché una delusione d’amore li ha afflitti. È una responsabilità immensa, e, quindi, farei molti più studi approfonditi.
Intervista a cura di Nicola Garofano